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Dino CappellettiGROTTAMMARE – La bellezza del paesaggio è anche data dal confronto, gli obbiettivi della macchina fotografica vanno a braccetto con quelli della telecamera, ma a volte, anzi spesso, l’arte della fotografia può avere significati maggiori rispetto ad un immagine mobile.

Siamo andati a trovare colui che dal 1984 ha trasformato la passione in lavoro, migliorando sempre e mantenendo anche nel 2016 lo stesso entusiasmo che aveva nell’anno del primo “Mac” Apple, di Self Control, grande successo di Raffaele Riefoli, meglio noto come RAF e di una Grottammare che sta gettando le basi per essere la capitale italiana del Cabaret.

Un entusiasmo che Dino Cappelletti oggi condivide con la moglie Laura, altro genio della fotografia e con i figli Fabio ed Emanuele, immortalando paesaggi, eventi e punto di riferimento nelle gioie di un battesimo, di un matrimonio o delle feste carnevalesche di grandi e piccini.

“Foto Studio Immagine”, questa è la denominazione della ditta, si è rinnovata con una veste connessa alle nuove esigenze di mercato e alle nuove tecnologie digitali. Abbiamo raccolto le parole di Dino Cappelletti.

Dino Cappelletti, un’istituzione di Grottammare, tutto ha avuto inizio nel 1984 in via Leopardi, raccontaci il primo atto di “Foto Studio Immagine”, la tua creatura, assieme a Laura Venditti, tua moglie.
“Allora nel 1984 eravamo proprio ragazzini, io avevo 22 anni e una grande passione per la fotografia, un vero fotoamatore, quello che una volta si poteva definire fotoamatore che oggi è un po’ scomparsa come figura. Passando per via Leopardi di Grottammare, la mia città, ho notato che un mio collega vendeva lo studio e vendendo lo studio ho avuto questa illuminazione di acquistarlo con un po’ di pazzia, perché si è anche un po’ incoscienti quando si fanno queste cose, però è venuto su bene”.

32 anni dopo, Foto Studio Immagine si è trasferito in Via Galilei, però in questo 29 maggio con una veste nuova, raccontaci questo nuovo volto.
“In questi 32 anni di attività di evoluzione sono state tantissime, a cominciare dal digitale che ha rivoluzionato la fotografia. Accade adesso che le grandi aziende che producono telefonini, li pubblicizzano più per la capacità di fare delle foto professionali, piuttosto che per fare le funzioni del telefono. Questo ha determinato un’esigenza, un’esigenza che è enorme…. tante persone oggi fanno tante foto, parlando anche di mamme, di famiglie e non hanno la possibilità di stamparle o farne un uso, se non quello di condividere, perché le foto fatte con il telefonino nascono per essere condivise. Invece abbiamo creato questa struttura che è semplice, facile, intuitiva, un sito preparato dove uno da casa può decidere di inviare le foto, o per stamparle, o per fare dei gadget e poi ritirarle presso il fotografo”.

Dino, ringraziandoti per l’intervista, ci tengo a fare quest’ultima domanda: hai fatto miliardi e miliardi di foto e continuerai a farle per la tua carriera. Ce n’è una nella quale sei particolarmente legato.
“Sì, sembra strano, noi siamo specializzati in ritrattistica, cerimonie, eventi di questo tipo, però la mia grande passione sono i paesaggi, con un paesaggio in particolare che si trova in uno scorcio della Collina di Carassai, ho vinto una medaglia d’oro a un concorso mondiale. E’ una foto che torno a rifare, perché cambiando le stagioni poi cambiano le tinte, la colutura del paesaggio ed è impresso nella mia mente. Quello è il mio timbro, poi magari a qualcuno può anche non dire molto, però per me è molto importante.”

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