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Profughi: scontri con la polizia a Idomeni

“Gli scontri, i lacrimogeni, la disperazione a Idomeni dimostrano il fallimento dell’Europa nel gestire il problema con i profughi”, afferma al Sir Marianna Karakoulaki, giornalista greca dal confine greco-macedone. A suo avviso “l’Ue usa un approccio sbagliato perché il problema non è militare, nelle competenze di Frontex o Nato, ma umanitario, e per questo anche l’accordo Ue-Turchia è destinato a fallire”. E continua: “Fino a quando ci sarà la guerra nel Medio Oriente, le persone continueranno a venire in Europa, e se questa via è chiusa, troveranno altre strade anche pericolose per la loro vita”. Nel frattempo, il campo di Idomeni, dove secondo le ultime stime ci sono 11mila persone, si sta allargando. “Medici senza frontiere – racconta la Karakoulaki – continuano a costruire nuove tende per non lasciare le persone a dormire nel fango, ma ci sono molti bambini malati, dei neonati e donne che devono partorire”. Per ora non ci sono dei piani di ricollocamento da parte delle autorità greche. “Sarebbe impossibile – sostiene la giornalista greca – perché con questa concentrazione di persone, Idomeni è diventato ingestibile, si dovrebbe usare molta forza e il governo non è disposto a questo”. Intanto, spiega, “gli scontri di ieri non saranno episodi unici finché non si troverà una soluzione definitiva”. “Anche oggi un gruppo di persone si è diretto al recinto con la Macedonia”.

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