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Padri Sacramentini, veglia di preghiera, Vescovo Carlo: “Ogni giorno ci sono fratelli cristiani uccisi a causa della loro fede”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO -Nell’Ambito della 73ema Settimana Eucaristica promossa ed animata dai Padri Sacramentini nel loro Santuario di San Benedetto del Tronto, la giornata di Giovedì 7 Aprile è stata dedicata in modo particolare alla vita consacrata.

Nella mattinata infatti si è svolto un incontro rivolto a Sacerdoti, Diaconi e Religiosi animato da Padre Fiorenzo Salvi per riflettere insieme sul tema “Eucaristia e dono si sé”. Dopo questo momento di confronto, orazione e fraternità, un altro evento molto importante ha caratterizzato la serata coinvolgendo tutta la nostra diocesi. Infatti dalle ore 21,00 presso il Santuario dell’Adorazione si è tenuta la “Veglia di preghiera vocazionale” diocesana, con tempi di animazione ed adorazione silenziosa che si sono protratti per tutta la notte. Ad animare la serata Don Roberto Traini e Padre Antonio Genziani SSS, collaboratore presso l’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni della CEI che ha proposto un percorso artistico sulla vocazione come l’infinita misericordia di Dio che raggiunge ciascuno di noi. Ad aprire la veglia un momento dedicato al ricordo dei missionari martiri di tutti i tempi e soprattutto dei giorni nostri.

Il Vescovo Carlo nel suo messaggio in occasione della 24ma giornata di preghiera e digiuno per questa intenzione così si è espresso: “Ogni giorno ci sono fratelli cristiani uccisi a causa della loro fede: sono nostri fratelli, non solo perché uomini come noi, e quindi figli dello stesso unico Dio, ma anche perché condividono la nostra fede e, quindi, hanno un  rapporto speciale di comunione spirituale con noi. È, quindi, doveroso per noi ricordarli nel Signore. Il nostro ricordo vuole essere però anche un pacifico grido di protesta per una ingiustificata violenza contro una delle libertà fondamentali dell’essere umano: la libertà religiosa che nessuno ha il diritto di impedire, meno che meno con la violenza e la morte. Ma nello stesso tempo, la nostra preghiera vuole essere anche una lode a Dio, perché attraverso questi martiri, servitori della pace e della giustizia nella fraternità umana, ci dona esempi amorevoli di fedeltà a Dio e all’uomo, anche a costo della vita. Sono nostri fratelli nella fede, intercedano per noi, perché anche la nostra fede, troppo spesso tiepida, sia rafforzata dal loro esempio di amore di Dio e di dedizione all’amore del prossimo, attraverso le opere di misericordia spirituale e corporale alle quali hanno consacrato la loro vita.”

Durante questo tempo notturno si sono avvicendate nell’Adorazione Eucaristica vari gruppi, parrocchie e realtà spirituali provenienti da tutto il territorio diocesano. È stata questa l’occasione per pregare comunitariamente anche per Don Giuseppe Raio che il 30 Aprile riceverà l’ordinazione sacerdotale per le mani del Vescovo Carlo. Altra proposta importante che è stata lanciata in questa occasione è quella del “Monastero Invisibile di preghiera per le Vocazioni”, per mantenere viva la richiesta incessante di questo dono al Signore. Una catena di persone e orazioni che abbraccerà quanti vorranno in tutta la diocesi, alla quale tutti siamo invitati ad aderire.

Sara De Simplicio: