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Attacchi a Bruxelles, il racconto degli studenti Sambenedettesi

Di Floriana Palestini

Una giornata, quella di ieri, cominciata per alcuni con l’adorazione davanti al Santissimo, durante le Quarantore della settimana santa. Per altri, una giornata cominciata in una scuola belga, precisamente in una scuola di Turnhout, una cittadina della provincia di Anversa: quindici studenti e studentesse del liceo linguistico Capriotti di San Benedetto del Tronto si preparavano a salutare i loro amici stranieri con cui avevano appena passato una settimana di scambio culturale, pronti per riabbracciare le loro famiglie.
Alla presenza del preside, degli insegnanti italiani e belgi, arriva la notizia tramite una ragazza di Turnhout. “Sono scoppiate due bombe in aeroporto, avverti tutti”, spiega il padre al telefono di una figlia incredula a ciò che stava ascoltando. Mantenendo contatti con il consolato italiano, i professori hanno rassicurato tutti gli studenti, che hanno quindi lasciato la cittadina belga per salire sul pullman che li avrebbe portati all’aeroporto di Charleroi. A questo aeroporto, situato a 50 km da Bruxelles, erano stati dirottati molti voli diretti a Bruxelles Zaventem; altri aerei invece sono dovuti tornare all’aeroporto di partenza o fermati del tutto. “In aeroporto c’era una strana calma: si vedevano militari armati dentro e fuori dalla struttura – ci racconta Francesco, uno degli studenti del Capriotti che ha partecipato allo scambio –. Avevano intensificato i controlli al gate. Ci stavamo rendendo conto che per fortuna il peggio era alle nostre spalle, eravamo passati attraverso la tragedia di Bruxelles quasi senza rendercene conto. Solamente quando siamo arrivati in Italia abbiamo capito appieno il peso immane degli attacchi in Belgio. Le nostre famiglie erano all’inizio preoccupate, ma penso che la loro angoscia e le nostre paure scatenate dalle prime notizie siano banali di fronte al sangue versato, alle urla dei bambini nel fumo denso della metropolitana e agli innocenti che hanno perso la vita ingiustamente”. Le famiglie italiane ospiteranno gli amici belgi durante la prima settimana di maggio, in un clima speriamo più disteso.

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