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Gianfranco Amato “identità di genere, quali ricadute su famiglia, educazione e società”

Di Giulia Dami

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 15 Marzo 2016, alle ore 21.15, presso la struttura Biancazzurro di San Benedetto del Tronto si è tenuto un incontro informativo, con tema “Identità di genere”, quali ricadute su famiglia, educazione e società, relatore Gianfranco Amato.

L’incontro è stato possibile grazie all’Associazione ”Non si tocca la famiglia” di Ancona (Presidente Natascia Eleuteri) e alla collaborazione di altre associazioni e di Angelo Piazza con Radio Luce.
In sala tra le tante persone che la gremivano, soprattutto giovani, anche il Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani.
Il saluto iniziale del Vescovo ha fatto capire la sua preparazione e attenzione agli avvenimenti dei nostri tempi, ai cambiamenti, ai pericoli per il popolo che il Signore gli ha affidato come Pastore della diocesi.

Vescovo Bresciani: sono felice di portare questo saluto perché la tematica è molto importante, c’è di mezzo una questione sociale.
E’ una questione che riguarda anche la Chiesa, per la difesa dell’uomo, non per la difesa di idee di chissà quale natura, per la difesa della nostra realtà sociale, perché se si perde l’uomo e se non difendiamo l’uomo non difendiamo neanche il cristiano. C’è un profondo rispetto per la sofferenza personale ma la verità nessuno ce la può togliere per il nostro bene e per il bene di coloro che verranno dopo di noi. E’ un dovere che abbiamo di lasciare a chi viene dopo di noi, una società dove possano vivere e dove possano costruire la propria identità, seria, fondata, robusta, quell’identità che permetterà loro di affrontare la vita con serenità, non senza difficoltà. Dobbiamo preoccuparci di difendere chi deve crescere e ha il diritto ad avere da noi una formazione tale che gli permetta di avere un contesto sociale, un contesto familiare, una formazione di identità che resti solida per loro.

Gianfranco Amato ha chiarito innanzitutto cos’è l’identità di genere.
Amato ha esordito dicendo di non avere nessuna tesi da esporre sulla quale essere o non essere in accordo e che lo scopo dell’incontro è puramente informativo su un argomento tanto dibattuto quanto sconosciuto.
Il dato singolare che ha registrato in questo suo girovagare per l’Italia è che della cosiddetta “teoria del gender”, in realtà, pochi ne sono a conoscenza.
Anzi c’è molta confusione al riguardo, qualcuno la confonde con l’educazione sessuale a scuola e dice: “no, no, io sono a favore della teoria del gender perché è giusto che i ragazzi a scuola apprendano come sono strutturati”, qualcun altro la confonde con la parità di genere fra uomo e donna e dice: ”no, no io sono a favore della teoria perché è giusto superare quegli stereotipi per cui la donna lava, stira…e l’uomo no”. Qualcun altro la confonde con la omosessualità e dice: “no, no io sono a favore della teoria perché è giusto rispettare anche chi ha un orientamento sessuale diverso”. Peccato che la teoria del gender non sia nessuna di queste 3 cose.

Che cos’è? Questa confusione regna anche nel mondo cattolico ed è singolare perché Papa Francesco è intervenuto decine di volte su questo argomento ed è stato molto duro, paragonandola, nel suo libro “Questa economia uccide”, ad una bomba atomica per i suoi effetti.
La teoria del Gender è un concetto semplice, devastante come dice il Papa ma semplice.
E’ l’idea per cui uno è uomo o donna, maschio o femmina, non in base a come è strutturato fisicamente ma in base a come si sente di essere al momento ed è una condizione che può variare nel tempo.
Amato da buon avvocato, attraverso un proiettore, inizia a mostrare dei documenti reali, in modo preparato, professionale, inconfutabile che attestano quanto mostrano e dimostrano una realtà ben diversa da quella che i mass media trasmettono.
Amato afferma: “Affermano che la teoria del Gender non esiste, lo dice l’ordine degli psicologi della Puglia, lo dicono molti cattolici, dicono che essa è lontanissima dalle scuole e sarà sempre più lontana, guai a chi afferma il contrario perché sarà denunciato come truffatore dal Ministro Giannini dell’istruzione ma, da dove la ricaviamo? Partiamo dai documenti ufficiali di istituzioni pubbliche, dal governo italiano: “linee guida per una informazione rispettosa delle persone LGBT”, lgbt è un acronimo che sta per lesbiche, gay, bisex, transessuali, spiega Amato, documento del LUNAR, ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che è un ente del dipartimento presso la presidenza del consiglio dei ministri. Questo documento è il famoso decalogo, le 10 regole che il governo ha imposto ai giornalisti su cosa scrivere e come scrivere quando si toccano i temi LGBT. Ad esempio: 1/non si può usare l’espressione “famiglia naturale” 2/non si può più scrivere che un bambino per il suo naturale sviluppo ha bisogno di un padre e di una madre 3/non si può più usare perché è offensiva l’espressione “utero in affitto” la si sostituirà con “gestazione di sostegno” ecc..ecc…
Questo documento del governo, ha continuato Amato, a noi interessa perché contiene alcune definizioni sul gender. premessa: “non troveremo mai la parola gender, in nessun documento ufficiale del governo e in nessuna legge per un motivo semplice, gender è una parola inglese e in Italia le leggi, i documenti si scrivono in lingua italiana. In Italia la traduzione di questo concetto è Identità di genere. In questo documento del governo, esso definisce l’identità di genere come il senso intimo, profondo e soggettivo di appartenenza alle categorie sociali o culturali di uomo o donna, ovvero ciò che permette ad un individuo di dire “io sono un uomo”, “io sono una donna”, indipendentemente dal sesso anatomico di nascita.

Questo documento contiene poi un glossario in cui sintetizza i concetti e, mentre il sesso lo definisce “le caratteristiche anatomiche e biologiche del maschio e della femmina”, l’identità di genere la sintetizza così: “la percezione di sé come maschio e come femmina o in una condizione non definita, ci sono i maschi, le femmine e i…non definiti” e qui Amato ironicamente ripete una frase che ripeterà spesso durante la serata “ma il GENDER non esiste” .
Altro episodio accaduto il 19/20 settembre scorso a Roma alla scuola “Carlo Cattaneo” dove 250 associazioni LGBT hanno fatto 55 tavoli di lavoro in questa iniziativa intitolata “Educare alle differenze” che ha avuto il patrocinio del comune di Roma e il generoso contributo di 30.000 euro. Amato ci dice di andare sul sito “scossa” per scaricare tutti i 55 tavoli di lavoro. Amato ce ne presenta alcuni:
tavolo da 0 a 6 anni: il gioco del rispetto, buone prassi, presentazione del progetto e utilizzo del kit in piccoli gruppi, discussione delle metodologie ludico didattiche più efficace nell’intervento su bambini e bambine da 0 a 6 anni. Buone prassi per l’educazione di genere , formazione didattica e ricerca per insegnanti da 0 a 6 anni. Disapprendere il genere, drag queen e l’apprendimento di genere per gli abiti formativi. Terrificante.
Il tavolo dalle 14 alle 17 pm è “politiche e delitti” dove alcuni politici hanno partecipato, fra questi la senatrice Valeria Fedeli che partecipa dicendo come renderà più invasivo questo materiale nelle scuole. La Senatrice in questione è amica della Giannini che dice che tutto ciò non esiste. Un altro documento redatto dal governo “strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basato sull’orientamento sessuale e identita’ di genere” che ha un vizio di fondo in quanto è stato redatto dal governo su di un tavolo istituzionale con 29 associazioni LGBT ma i rappresentanti dei genitori che hanno chiesto di partecipare e i rappresentanti degli insegnanti non sono stati ammessi. Amato ripete ironicamente… “ma il gender non esiste”

Continua Amato mostrandoci come questa realtà stia diventando una moda nuova, dilagante, in America soprattutto fra i giovani, questa nuova realtà definita “Gender Fluid Generation” che non si identifica più né come maschio, né come femmina o sentirsi come entrambi e cambiare a seconda della giornata. C’è anche un business nel campo dell’abbigliamento e non solo, sta dilagando anche nei supporti didattici soprattutto negli asili. Tanti cantanti famosi hanno abbracciato questo nuovo tipo di realtà e condizionano tanti giovani fans come un’epidemia(esempio miley cyrus). Egli ha portato ancora tanti, tanti esempi, ha citato molte riviste che abbracciano benevolmente questa nuova realtà come ad esempio il settimanale Grazia che sta portando avanti una vera e proprio campagna a favore del gender, dell’utero in affitto, delle unioni civili, dell’obiezione di coscienza, attraverso molte persone dello spettacolo.
Amato ha citato spesso Papa Francesco che ha parlato molto sul Gender definendolo un errore della mente umana, ha citato il Cardinal Bagnasco invitandoci a leggere attentamente la sua Prolusione dei primi di ottobre che egli definisce come il giudizio più lucido, intelligente, puntuale che gli sia capitato di leggere recentemente. Ha estrapolato alcuni brani: “la chiesa crede nella famiglia fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. Essa è la cellula basilare della società umana e non si vede perché realtà diverse di convivenza debbano essere trattate allo stesso modo. Particolare preoccupazione desta il tentativo di applicare la teoria del gender, è un progetto del pensiero unico che tende a “colonizzare” anche l’Europa e di cui spesso ha parlato Papa Francesco. Le parole più sacre della vita nella storia umana, come persona e libertà, amore e famiglia, vita e morte, sessualità e generazione, sono sottoposte da decenni a forti pressioni culturali così che ciò che ieri era impensabile, oggi diventa plausibile e addirittura oggetto di legislazione. In diversi paesi europei persino certe aberrazioni come la pedofilia, l’incesto, l’infanticidio, il suicidio assistito sono motivo di discussioni. E’ risaputo che tutto ciò non è casuale: attraverso alcune tecniche di persuasione delle masse, la più nota è la cosiddetta finestra di Overton. E’ la finestra mentale che si allarga sempre di più attraverso 6 fasi precise. Si riesce a far accettare l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale, fosse anche la pratica che al momento l’opinione pubblica ritiene maggiormente inaccettabile. Uno di questi passaggi è quello che potremmo chiamare la cultura degli eufemismi. Consiste nel chiamare le cose peggiori con nomi meno brutali e respingenti per la sensibilità generale, ad esempio utero in affitto con gestazione di sostegno ecc…ecc…” Ma il Gender continua ironicamente Amato non esiste.
Non esiste tanto che se ne è parlato anche nel sinodo della famiglia, il cardinal Madrid l’ha definito il cancro che sta entrando ovunque e sta modificando leggi, economia. La relazione del Sinodo della Famiglia dedica addirittura 2 punti alla teoria del gender, il punto N.8 e il punto N.58. Amato ci ha parlato del punto N.8: “una sfida culturale odierna di grande rilievo emerge dall’ideologia del gender che nega la differenza. Essa prospetta una società senza differenze di sesso e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono una identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolati da diversità biologiche fra maschi e femmine. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica anche mutevole nel tempo”. Amato ha presentato tantissimi altri documenti che attestano una realtà che la maggior parte delle persone non conosce. Ma che racconteremo ai nostri figli quando ci domanderanno “ma tu dove eri mentre accadeva tutto questo e cosa hai fatto per impedirlo?” I nostri pastori ci stanno mettendo in guardia dai pericoli ed il burrone verso cui siamo diretti. L’informazione è fondamentale in questi casi, un’informazione che sia libera e veritiera come quella che Amato sta promuovendo gratuitamente in tutta Italia spendendo la propria vita per la salvaguardia della nostra società, per il bene dei più indifesi, i bambini, il nostro futuro. E’ importante leggere, informarsi, fidarsi dei nostri pastori per non rimanere nell’ignoranza.

Ma chi è Gianfranco Amato.
Gianfranco Amato
è laureato in giurisprudenza ed opera attivamente nel campo della bioetica. Editorialista di Avvenire, collabora con Studia Moralia (rivista scientifica dell’Istituto Superiore di Teologia morale “Accademia Alfonsiana” incorporato nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense), e con la rivista “Orientamenti Pastorali” del COP Centro Orientamenti Pastorali. Collabora, altresì, con il quotidiano “La Croce”, con CulturaCattolica.it, con “La Nuova Bussola Quotidiana”, con la rivista “Il Timone”, ed altre testate giornalistiche cattoliche.
E’ Presidente nazionale dell’organizzazione Giuristi per la Vita.
E’ stato tra i fondatori dell’Associazione Scienza & Vita di Grosseto, di cui ricopre attualmente la carica di Presidente.
E’ Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Delegato della Delegazione di Grosseto dello stesso Ordine.
E’ membro e consulente legale dell’organizzazione britannica CORE Comment on Reproductive Ethics, con sede a Londra, per conto della quale coopera in diverse azioni legali intentante su tematiche bioetiche. Sempre a livello internazionale, collabora con l’organizzazione statunitense A.D.F. Alliance Defending Freedom, di cui è allied attorney, composta da avvocati che si occupano di temi inerenti alla libertà religiosa ed alla bioetica.
E’ rappresentante per l’Italia dell’organizzazione internazionale Advocates International.
Ha ottenuto il Premio Internazionale all’Impegno Sociale 2015, intitolato alla memoria dei giudici martiri Rosario Livatino, Antonino Saetta e Gaetano Costa, e conferito a coloro che si battono, con sacrificio e rischio personale, per un impegno sociale improntato ai valori della vita, della giustizia, della verità e della fede, in difesa della legalità, del rispetto delle regole, della divulgazione di un’informazione libera e corretta.

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