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Paola di Felice ci racconta il seminario dell’Azione Cattolica “Crescere digitali”

Di Paola DI Felice, Azione Cattolica Grottammare

DIOCESIL’Azione Cattolica ha organizzato per il 13 e 14 febbraio a Firenze, presso Palazzo Medici Riccardi (Via Cavour, 3), un seminario di studio dal titolo #CRESCERE DIGITALI. Conoscere, abitare, evangelizzare.

Per la nostra diocesi di San Benedetto del Tronto ho partecipato insieme a Lorenzo Felici dell’Azione Cattolica di Grottammare.

Questo appuntamento ha costituito il primo passo di una riflessione che vuole mettere a fuoco i principi educativi di sempre e declinarli in forme e strumenti nuovi, per comunicare e accompagnare i ragazzi oggi. Anche l’Azione Cattolica sta pensando di modificare e ampliare i canali con cui entrare in comunicazione con i più piccoli, provando ad abitare gli spazi nuovi in cui i nostri piccoli soci si muovono e vivono.

E’ l’occasione giusta per chi, come me, non comprende bene i termini come hashtag, instagram, whatsapp, ecc. e vuole dunque fare un passo in avanti per mettersi al pari con  i tempi e con i ragazzi che incontro.

Si parte così per Firenze, in un clima di gioiosa amicizia, con una presenza per lo più giovanile: Il seminario prende il via con Massimiliano Padula, Docente di Sociologia dei media presso la pontificia Università Gregoriana di Roma e con Pier Cesare Rivoltella, direttore del CREMIT presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il cui intento è stato di far luce sul concetto di MEDIA come AMBIENTI in cui viviamo, su quali sono i vincoli strutturali che regolano tali ambienti e sulla forma di comunicazione online.

A quel punto le domande sorgevano spontanee: “Come entrare in questa realtà, per me assolutamente nuova, senza farsi e fare del male? Come non confondere il profilo con l’identità, tenendo sempre presente che tutto ciò che viene messo in rete resta indelebile in archivi non meglio specificati, che potrebbe ritorcersi contro anche dopo decenni? I nostri ragazzi lo sanno questo? I genitori, gli insegnanti, gli educatori? Come allora abitare questi nuovi luoghi evitando di demonizzarli, dal momento che caratterizzano questo tempo che siamo chiamati a vivere?”

Al seminario ci vengono subito suggerite quelle che Tisseron chiama “Le virtù del digitale” che sembrano darmi una prima esauriente risposta alle mie domande. Ovvero:

  • PRUDENZA (PRIMA DI POSTARE PENSA)
  • TEMPERANZA ( TROPPO FA MALE)
  • CORAGGIO (DENUNCIARE NON E’ FARE LA SPIA)
  • CARITA’ (SPORCARSI LE MANI)

Le domande continuavano a sopraggiungere. “Cosa può fare l’adulto, l’educatore?” Naturalmente EDUCARE, che niente ha a che fare con la tentazione di proteggere, che invece spesso prevale. Nell’educazione è importante garantire al ragazzo il pensiero critico e la responsabilità delle proprie azioni.

E come evangelizzare in questo contesto? Un’altra bella sfida.

Don Salvatore Santoro, Assistente Unitario di AC nella Diocesi di Reggio Calabria- Bova ci suggerisce la strada con qualche spunto:

  • Creare esperienze che aiutino i ragazzi ad avere capacità di riflettere
  • Educare ogni giorno al bello, al buono
  • Educare alle scelte coraggiose( prendi il largo, entra nel profondo, accetta di allontanarti dalla riva)
  • Recuperare il volto, lo sguardo dei ragazzi, in questo mondo in continua trasformazione
  • Dare speranza, credibile, custodendo le vite che ci sono state affidate
  • Fermarsi perché chi si ferma incontra, dialoga e chi dialoga entra in comunione, ed è questo lo stile di Gesù.
  • Assumere la carne del fratello, amandolo , perche l’amore è la prima forma educativa

Alla fine di questa bella esperienza porta via con me queste tre cose: avere consapevolezza della struttura del luogo che voglio abitare e che i ragazzi già abitano, prendermi cura del luogo che abito ed educarmi all’oltre del web, all’ oltre dell’altro.

E citando don Salvatore Santoro, “Nel web siamo individui, in connessione ma individui. Dio ci ha pensati persone, creati per essere Santi, insieme!”

 

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