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FOTO Giubileo Vicaria Madonna di San Giovanni, Vescovo Bresciani “Abbiate fiducia nei vostri sacerdoti”

DIOCESI – Domenica 21 Febbraio si è tenuto il secondo appuntamento con i pellegrinaggi delle varie vicarie della Diocesi di San Benedetto-Ripatransone-Montalto che ha come meta la porta santa della Cattedrale di Santa Maria della Marina.

Questa settimana è toccata alla zona pastorale della “Madonna di San Giovanni”, comprendente le parrocchie di Cossignano, Cupra Marittima, Grottammare e Ripatransone.
Per prepararsi adeguatamente a questo momento Venerdì 19 febbraio presso la Parrocchia Madonna della Speranza di Grottammare si è tenuta una celebrazione penitenziale dove sono stati presenti tutti i sacerdoti della zona e molti fedeli, tra giovani ed adulti.

Con questo spirito di raccoglimenti molte persone provenienti da tutte le parrocchie della Vicaria si sono radunate, nel pomeriggio di ieri, presso la chiesa San Filippo Neri in San Benedetto del Tronto, per procedere processionalmente col Vescovo, i sacerdoti, i religiosi, le confraternite, dietro la croce per le vie della città, cantando salmi e litanie.
Arrivati in Cattedrale, varcata la porta santa, ha avuto luogo la Celebrazione Eucaristica, la cui animazione è stata frutto della collaborazione delle varie realtà parrocchiali, che hanno messo assieme un bel coro accompagnato da un’ampia serie di strumenti musicali.

Il Vescovo Bresciani durante l’omelia ha affermato:
“Carissimi sacerdoti e fedeli della vicaria della Madonna di San Giovanni,
con gioia vi do il benvenuto nella chiesa madre della nostra diocesi cui siete convenuti per la celebrazione del vostro Giubileo della Misericordia. Siete passati dalla porta santa, che è Gesù, per entrare non solo fisicamente nella Chiesa a far parte del suo corpo come pietre vive, santificate dai suoi sacramenti. Attraverso la Chiesa è Gesù stesso che vi accoglie nell’abbraccio della pace.
La prima lettura ci ha ricordato che Dio in Abramo ha stabilito un’alleanza perenne con tutti noi. Egli è il Dio fedele e non verrà mai meno alle sue promesse. Lo è stato sempre, nonostante le infedeltà del suo popolo. Lo è ancora con noi nonostante le nostre infedeltà. Egli conosce la nostra debolezza, per questo è il Misericordioso e il Pietoso, lento all’ira e grande nell’amore. Poiché Lui è così, noi questa sera siamo qui fiduciosi a chiedere la sua misericordia confessando umilmente le nostre infedeltà e siamo certi che egli ci accoglie ancora una volta con l’abbraccio paterno della pace.
Ma quale strada intraprendere per rimanere fedeli a Lui e non ricadere di nuovo nelle nostre debolezze e nel nostro peccato. Ci risponde san Paolo: “Fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete da noi” (Fil 3, 17). Imitare l’esempio di san Paolo, quindi. Cosa significa per noi? Paolo era un fedelissimo e zelante fariseo, “accanito nel sostenere le tradizioni dei padri” (Gal 1, 14) e per questo si era fatto addirittura persecutore dei cristiani, perché si staccavano dalle tradizioni antico testamentarie. Ma il modo in cui era attaccato alla tradizione gli impediva di cogliere la novità liberante di Gesù e il volto misericordioso del Padre che Lui manifestava accogliendo i peccatori e perdonandoli. La fedeltà alle tradizioni umane lo rendeva sordo all’invito a conversione che Gesù portava.
Carissimi fedeli della vicaria della Madonna di san Giovanni, lodo il legame alle vostre ricche tradizioni di fede di cui giustamente andate orgogliosi, ma procurate sempre di cogliere la vera anima di esse per essere sempre più Chiesa in uscita, come ama dire papa Francesco, cioè Chiesa capace di accogliere le sfide che un mondo che cambia ci presenta onde vivere nell’oggi un’autentica fedeltà al Vangelo, incarnata nell’oggi della storia e testimoniarla efficacemente con la vita alle giovani generazioni.
Nelle parrocchie di più antica tradizione avete lodevolmente conservato la ricchezza delle vostre numerose confraternite, ma bisognerà dare un impulso maggiore alla formazione dei suoi membri, perché l’impegno a una vita cristiana autentica, come richiesto dall’essere membri di una confraternita, sia sempre più vissuto con consapevolezza e l’appartenenza sia accompagnata da una vera testimonianza di fede e di amore alla Chiesa vissuta nelle concrete scelte quotidiane della vita.
Avete nella vostra vicaria ancora una presenza di vita consacrata, ormai purtroppo progressivamente diminuita, ma che resiste ancora, solo perché in alcuni casi quasi completamente dipendente da forze che con generosità vengono addirittura dall’estero e questo la rende precaria.
Il Vangelo ci ha raccontato della trasfigurazione di Gesù sul monte e della gioia degli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni di stare là in contemplazione della sua gloria. Ma Gesù disse loro che dovevano scendere dal monte e portare agli altri quello che avevano contemplato. Carissimi, non possiamo accontentarci di stare sul monte con Gesù, Egli ci manda nel mondo di oggi ad essere suoi testimoni. La nostra gioia di essere cristiani dobbiamo manifestarla nella vita quotidiana, fuori dalle mura della Chiesa e il primo modo di farlo è quello di costruire autentiche famiglie e comunità cristiane che si fanno carico di educarsi e di educare alla fede le giovani generazioni.
Molti sono i cambiamenti ecclesiali e sociali che avete affrontato in questi ultimi decenni anche a causa di significativi spostamenti degli abitanti verso la costa e forse altri ve ne chiederà il Signore: viviamo in un mondo che cambia velocemente e convulsamente. Anche voi ne sentite le conseguenze e forse anche un po’ di disorientamento (come un po’ tutti noi) per la fatica a mantenere le strutture che nel passato ha costruito con tanta generosità e sacrifici la fede degli antenati. Anche attraverso questi cambiamenti il Signore ci sta educando ad una vita di fede più autentica, disponibile a mettersi in cammino dietro di Lui, lasciando con coraggio alle spalle le nostalgie di un passato che non tornerà più. Ma sappiamo che Lui resta per sempre: questo è ciò che ci conforta. Perciò, accogliamo insieme con docilità l’esortazione che riferendosi a Gesù, Dio Padre, dalla nube nella quale lo hanno contemplato trasfigurato, rivolge a Pietro, Giacomo e Giovanni: “Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo” (Lc 9, 35).
Non perdete la speranza e la fiducia; rinnovate la vostra fede in Colui che non ci abbandona mai: lui solo è la nostra forza e la nostra speranza. Il Signore ci chiede di guardare avanti sapendo liberarci da ciò che ci è di peso per correre con maggiore libertà all’incontro con Lui.
Abbiate fiducia nei vostri sacerdoti e nella loro sapiente guida nella vita di fede, collaborando con disponibilità e responsabilità cristiana alle indicazioni pastorali che la Chiesa diocesana, tramite loro, va offrendo in comunione con la Chiesa universale. Non lasciateli mai soli e pregate sempre per loro, comprendendo le loro fatiche nell’animare spiritualmente la comunità parrocchiale e sostenendoli con la vostra presenza e costante collaborazione.
Carissimi, siete venuti in pellegrinaggio a questa Chiesa madre della diocesi: qui Gesù vi accoglie con le braccia aperte della sua misericordia; qui Maria, invocata sotto il titolo di Madonna della Marina, vi accoglie in segno di protezione sotto il suo manto, come viene raffigurato nel quadro là in fondo alla chiesa. Confidate sempre nella misericordia di Gesù e di Maria e siate sempre suoi imitatori nella prontezza a dire di sì a Dio, mettendovi con fiducia in cammino sulle strade che attraverso la Chiesa Egli ci indica.
E la pace del Signore sia sempre con voi”.

La Celebrazione si è conclusa con un ringraziamento del Vescovo per la buona riuscita di questo momento comunitario, secondo nel suo genere vicariale e di buon auspicio per il proseguimento del cammino giubilare diocesano.

Redazione: