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“La bellezza ci renderà liberi”: un ponte tra l’arte e Dio

Zenit

La bellezza è intorno a noi: nelle persone, nelle arti, e può essere strumento di misericordia e narrazione della contemporaneità. Questo è quanto hanno sostenuto migliaia di artisti e letterati nella storia. A tal proposito il 20 febbraio a partire dalle ore 16.00, presso il Centro Saint Louis a Roma, in largo Giuseppe Toniolo, il gruppo de “La Diaconia della bellezza” promuove la tavola rotonda-evento “La bellezza vi renderà liberi”. Partecipano alla serata l’attrice Claudia Koll; mons. Robert Le Gall, arcivescovo di Tolosa; l’attore Michael Lonsdale; il pittore Ettore de Conciliis, e la responsabile di “Diaconia della bellezza”, Anne Facérias.

L’incontro di sabato è l’ultimo di una lunga serie nata per iniziativa di Daniel e Anne Facerias con mons. Dominique Rey, vescovo di Frejus-Toulon, che nel 2012 a Roma durante il Sinodo per la Nuova Evangelizzazione insieme al cardinale Paul Poupard (già Presidente del Pontificio Concilio della Cultura), diedero vita alla “Diaconia della bellezza”, un servizio ecclesiale per costruire un ponte tra gli artisti e Dio, per farli divenire testimoni della sua bellezza.

I componenti della “Diaconia” sono musicisti, poeti, cantanti, pittori, architetti o cineasti, scultori, attori e ballerini che cercano di vivere in maniera comunitaria la loro passione e ricerca della Verità. Essa si articola attorno a cinque pilastri: preghiera, testimonianza, formazione, solidarietà, creazione di case d’artisti e di eventi. Pilastri che diventeranno il sentiero per le testimonianze che si alterneranno nel corso dell’incontro, finalizzato ad unire realtà artistiche e spirituali diverse, cercando di raccontare come la bellezza arriva a stravolgere le esistenze di tanti, credenti e non.

A corollario dell’evento, come esempio vivo di bellezza, saranno esposte le opere di alcuni artisti appartenenti alla Diaconia: Reinhard Pfingst ( scultore), Prof. Réagi Karuz Secondo (pittore), Alessia Forconi (scultrice) e Fulvio Merolli (scultore).

Per meglio comprendere senso, finalità e progetti della Diaconia della Bellezza, ZENIT ha intervistato Anne Facérias.

Che cosa intendete per “Diaconia delle bellezza”?

Il termine “diaconia” in greco significa servizio. Così come c’è una diaconia della carità, è necessario vivere una diaconia della bellezza perché la bellezza, come ha detto Paolo VI, ‘impedisce all’uomo di sprofondare nella disperazione’. La Diaconia della Bellezza è nata a Roma nel 2012 in occasione del Sinodo della Nuova Evangelizzazione, come servizio per restituire gli artisti alla Bellezza e la Bellezza agli artisti affinché diventino testimoni della Bellezza di Dio.

Qual è il progetto culturale e spirituale che c’è dietro?

Il progetto culturale e spirituale che vi é dietro si puo riassumere in diversi punti:

  • Preghiera (organizzazioine di serate spirituali)
  • Testimonianza (invitare testimoni della fede e dell’arte)
  • Formazione (organizzazione di corsi)
  • Solidarietà (aiutare gli artisti in difficoltà)
  • Organizzazione di eventi a carattere culturale e cultuale (festival, spettacoli, mostre…)

Con monsignor Dominique Rey, vescovo di Frejus e Toulon e mio marito, abbiamo avviato questo progetto durante l’anno del sinodo. Il cardinale Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della cultura e del dialogo interreligioso ha presieduto l’avvio di questa iniziativa e continua a sostenerci.  Tre mesi fa eravamo insieme a discuterne nel convento delle carmelitane delle  isole della Reunion e Maurice, dove il progetto è nato.

Il gruppo è composto da musicisti, poeti, cantanti, pittori, architetti o cineasti, scultori, attori e ballerini… A prescindere dalla loro disciplina, e nella precarietà della loro odierna condizione di artisti, la Diaconia cerca di aiutarli a vivere nel modo migliore la loro ricerca di verità, affinché possano realizzare il loro ruolo di mediatori fra ‘cielo e terra!

Chi organizza l’incontro?

La “Diaconia della bellezza” organizza questo incontro con il gruppo degli artisti presenti a Roma e un gruppo della Diaconia in Francia che viene per una sessione. Tra oggi e domani abbiamo inoltre un simposio su Fra Angélico, simbolo dell’artista servo della Bellezza. Come dice il cardinale Poupard: “Quando la bontà è calpestata e la verità imbavagliata, rimane solo la Bellezza per esprimere l’Amore e l’Essenziale”.

Quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?

L’obiettivo principale è di aiutare l’artista a ritrovare la sua identità spirituale. Personalmente vivo questo impegno come una vocazione radicata nel soffio dello Spirito : ‘Non sono io che vivo ma è il Cristo che vive me’. Maria Maddalena è al centro di questo progetto. Quando lei versa il profumo sui piedi di Gesù, vedo tutta la Diaconia della Bellezza e mi riconosco in essa. E’ una vera opera di misericordia spirituale. Il dono del gesto è importante. Non sono un’artista. Non sono quella che crea il profumo, ma quella che lo versa. In questo movimento ci sono coloro che creano il profumo e coloro che lo versano. Ci sono quelli che esprimono la Bellezza attraverso le loro creazioni, e quelli che le fanno conoscere.

Qual è, secondo lei, la relazione tra bellezza estetica e quella spirituale?

È un dibattito che attraversa i secoli ma gli artisti lo hanno risolto creando opere d’arte. L’estetica appartiene alla teoria, al mondo delle idee, la Bellezza appartiene alle mani dell’artista che trasforma la materia inerte, che sia la pietra, il legno, il suono, le parole, in un atto creativo.  Questa esperienza creativa definisce i canoni della Bellezza. Dio chiama gli artisti, non solleva la questione estetica, dà loro l’intelligenza delle forme e l’ispirazione, poi gli chiede di fare. In merito all’arte e la bellezza nel capitolo 31 dell’Esodo, è spiegato che  è li’ nel deserto che Dio chiama gli artisti a creare gli elementi che compongono la Tenda dell’incontro. E’ la definizione dell’arte e di fatto quest’arte è sacra.  Dio chiama l’artista attraverso l’ispirazione e gli affida  ‘l’umanizzazione’ della sua Bellezza che è impossibiule contemplare allo stato puro come lo sperimento’ Mosè.

Quali sono gli altri incontri che avete organizzato?

Ogni anno abbiamo un festival a Cannes. A pochi passi dal tappeto rosso, noi abbiamo un festival ‘off’ durante il festival ‘in’ che è il quello più famoso del cinema. I lustrini della croisette non sono i soli a brillare. Noi proponiamo una pausa di meditazione durante quella settimana cosi densa… Oggi l’evangelizzazione si svolge sul terreno della cultura. In questo mondo che diventa sempre più virtuale è importante un ritorno ai valori culturali e a quelli essenziali che l’arte puo’ esprimere.

La Diaconia propone anche spazi artistici, vuole sviluppare spazi residenziali per far praticare agli artisti la loro creatività in un ambito di spiritualità come avveniva all’epoca di Fra Angelico, in modo anche da riavviare un dialogo tra la Chiesa e gli artisti.

Sara De Simplicio: