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Castagnetti ai giovani: “studiate e fate politica”

di Fernando Palestini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ stata veramente una “lectio magistralis” quella tenuta da Pierluigi Castagnetti sul tema “etica e politica” all’aula consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto venerdì 15 gennaio in occasione del secondo incontro del corso di formazione organizzato dall’Ufficio Cultura della Diocesi di San Benedetto del Tronto.
Il direttore dell’Ufficio Cultura, il prof. Fernando Palestini, ha introdotto l’incontro stimolando l’onorevole Castagnetti sulla possibilità di coniugare la politica con l’etica, riprendendo la forte provocazione di mons. Galantino segretario generale della CEI che in una conferenza dell’estate scorsa ha affermato: “la politica di De Gasperi non è quella che siamo abituati a vedere oggi, vale a dire un puzzle di ambizioni personali all’interno di un piccolo harem di cooptati e furbi”. Il relatore (ex segretario del Partito Popolare Italiano dal 1999 al 2002) ha affascinato la numerosa platea, composta anche da molti giovani, con riferimenti alla nostra carta costituzionale partendo dai padri costituenti della nostra Repubblica fino ad arrivare a papa Francesco ed all’enciclica “Laudato sii”.
Dopo il saluto del sindaco Giovanni Gaspari molto attento e partecipe durante tutto l’incontro, Castagnetti iniziando la sua relazione (molto simpatico è stato il suo incipit) ricordando come l’art. 1 della nostra Costituzione sia stato originato dall’incontro di due culture e di due personaggi della nostra storia politica, Togliatti e Dossetti che partendo da visione diverse della vita e della storia sono arrivati ad una sintesi meravigliosa: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”: lavoro come espressione della propria dignità e delle rivendicazioni sociali ma anche come elemento fondamentale ed irrinunciabile nella vita di ogni persona. Rivolgendosi poi in modo particolare ai cattolici e riprendendo la “Lumen Gentium” del concilio ecumenico Vaticano II ha sollecitato l’impegno di tutti per contribuire al bene comune sollecitando in particolare i numerosi giovani intervenuti a “conoscere la storia, a maneggiare la storia, a fare Politica” ricordando a tutti che per gestire la vita pubblica (il potere) occorre il distacco interiore rispetto alle cose e rispetto alla propria soddisfazione personale.
Castagnetti ha poi ripreso alcuni temi fondamentali dell’insegnamento di papa Francesco soffermandosi in particolare su tre questioni che dovrebbero sollecitare la riflessione di tutti ed in particolare dei cattolici per responsabilizzare l’uomo a ritrovare se stesso, il valore ed il senso di se stesso.
Il primo problema è quello dei migranti che ha rivelato, più di ogni altro, l’afasia etica e culturale dell’Europa, fatta eccezione dell’Italia e più recentemente della Germania, gli unici paesi europei a considerare i migranti come persone e non cose, merce, massa, da accogliere e ancor prima da salvare da un destino di morte certa. Qui il relatore rivolgendosi ai cattolici ha citato un ammonimento di Madre Teresa: “E’ strano che di fronte a un pezzo di pane ci sia il nostro atto di fede perché lì si riconosce che c’è Gesù, mentre davanti ad un uomo non si riesce a fare lo stesso atto di fede riconoscendo che lì c’è Gesù”.
Il secondo è quello della cura dell’ambiente, fortemente ripreso dal papa nella sua enciclica. “La storia dell’umanità si potrebbe descrivere come una staffetta tra generazioni, in cui la generazione di padri consegna a quella dei figli il testimone di un ambiente/creato, intonso così come le è stato consegnato dalla generazione che l’ha preceduta: l’ambiente è sempre stato usato e vissuto ma mai deturpato. Oggi, invece (citando uno studioso come Hans Jonas) per la prima volta nella storia millenaria dell’umanità non siamo in grado di farlo perché abbiamo rubato ai nostri figli l’acqua, la terra e l’ossigeno necessari per vivere”.
Il terzo tema è quello degli scarti umani. La dismisura delle ineguaglianze ha provocato l’espulsione di intere popolazioni e di singole persone dal “sistema”: non più ai margini, ma fuori, oltre i margini, scarti che non entrano nelle statistiche e non interessano. Il papa ci toglie la cataratta che ci impedisce di vederli e ce li mostra.
La politica deve assumere questi problemi come sfide ineludibili e qui ancora una volta ha richiamato i giovani alla loro responsabilità per un futuro migliore: “innamoratevi della politica, studiate, preparatevi bene, e cercate di trovare risposte avendo come unico obiettivo il benessere della comunità”.

Sara De Simplicio: