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“Strana…mente Artista” a tu per tu con Matilde Menicozzi

Di Carlo Gentili

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GROTTAMMARE – Matilde Menicozzi inizia a dipingere giovanissima, in modo completamente autodidatta. Partecipa negli anni 70/80 a varie estemporanee, mostre personali e collettive con molti riconoscimenti. Dopo questa intensa produzione artistica, con la tecnica ad olio, si dedica ad altre forme di ricerca pittorica, fino ad arrivare all’acquerello, con il quale oggi si esprime con sicurezza e fantasia. Nel 2007 notevole successo ha riscosso la mostra presso la libreria Rinascita di Ascoli Piceno in occasione della stampa del suo libro di racconti e acquerelli “Il guardaroba” con la presentazione del Giornalista del TG1 Vincenzo Mollica. Tra le varie esposizioni ricordiamo “Dialoghi” presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, insieme alla pittrice Cesarina Borraccini. Le sue opere sono state esposte tra l’altro a Roma, Bristol (Pennsylvania – USA) e a Madrid. Quest’anno la sua ultima personale è stata presentata presso il borgo antico di Grottammare. Da diversi anni realizza un calendario artistico che riscuote notevole interesse.

Matilde perché si dipinge? Perché si crea ? Cosa intendi trasmettere con le tue opere?
Penso che la pittura, come qualsiasi altra arte, per vivere, ha bisogno di creatività.
In questo mondo  di colore e ricerca passa l’anima dell’artista.  Tutto ciò, a prescindere dal risultato, crea bellezza, energia e vitalità. Ogni spettatore che guarda un’ opera la percepisce con il suo vissuto, la sua storia. Per questo vi è un continuo e infinito dialogo tra l’artista e il pubblico. Il mio lavoro è fatto di cromatismi spontanei raffinati e a volte arditi negli accostamenti e abbraccia un panorama che va dal figurativo all’astratto. I  riferimenti pittorici sono degli artisti che hanno lavorato con la stessa tecnica. Le mie opere vengono firmate semplicemente  “Matilde”.

Se dovessi spiegare in poche righe  il tuo pensiero artistico ad un ragazzino , cosa gli diresti?
Gli direi di “nutrire” la sua parte creativa. Di non smettere mai di ricercare e  di cambiare. Gli spiegherei che uso la tecnica dell’acquerello perché è difficile da controllare. L’acqua è  una materia viva che cambia continuamente, come la vita.
Nello stesso tempo è   una tecnica essenziale: colore, carta e acqua. La mia arte vuole essere  originale e nello stesso tempo semplice…ma sempre in movimento.

Pensi che l’arte possa incidere nell’educazione e nella cultura?
Assolutamente si. Dobbiamo circondarci di bellezza e soprattutto dare strumenti di interpretazione del mondo artistico e culturale. Chi si avvicina all’arte è sempre una  persona  sensibile e cosmopolita. Curiosa della vita. E’ una grande pecca non valorizzare i tesori italiani. Io credo che non si comprenda  la forza di cambiamento che l’arte esprime. Mi   auguro che si possa ripartire dalle scuole insegnando storia dell’arte in ogni  classe.

Il tuo ricordo piu’ bello legato all’arte?
Il mio ricordo più emozionante è stato vedere le incisioni  originali del 700 del Maestro Francisco Goya presso la calcografia nazionale di Madrid.
Il ricordo più bello legato al mio lavoro artistico è stata la presentazione di Vincenzo Mollica.

Arte come altruismo o arte come esaltazione del se’?
Vivo l’arte con un profondo senso di altruismo. Penso che i miei colori possono risvegliare emozioni  e fantasia. Spiego volentieri i miei percorsi e il senso delle mie opere  ma ascolto con altrettanto piacere. Non vivo la pittura come esaltazione del se, ma come ponte di comunicazione, al di la delle parole.

Il tuo mondo di fantasia è popolato da …..
Fin da bambina ho avuto grande fantasia. Il mio mondo è colorato. Pieno di fiori, paesaggi fiabeschi, donne e uomini straordinari e città oniriche.

L’artista è solo un sognatore  staccato dalla realtà o concentra in sé una personale  visione del mondo che la società  deve saper ascoltare?
L’artista è un mezzo di comunicazione tra società e cittadino. La sua sensibilità e conoscenza lo dovrebbe portare ad  anticipare lo sviluppo della storia umana. In questa percezione del futuro lui può essere maestro. Si spera un “buon maestro”.

Arte e spiritualità nella tua opera.  Spirito Religioso  o misticismo entrano nei tuoi dipinti?
Nella mia opera percepisco una grande spiritualità. Un rispetto dell’umano e del trascendente. I miei acquerelli  sono la mia preghiera.

Redazione: