Melodia“Nel dovere del giornalista di informare e offrire un pubblico servizio è presente anche un dovere di giustizia. Il giornalista giusto infatti rispetta le persone, a cominciare dai più deboli, e così, in questo modo, misericordia e giustizia devono camminare insieme. Questa combinazione non è scontata ma è frutto di una maturazione di civiltà. Anche per i giornalisti metterle insieme è una conquista di civiltà, non solo perché lo richiedono le norme deontologiche, ma per una incontenibile convinzione di natura etica. Tutto sta nel convincerci che è più importante il bene di tutti che il bene proprio perché quello di tutti sarà anche quello dei nostri figli e nipoti”.

Così si è espresso Andrea Melodia, presidente dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), intervenendo al convegno organizzato dalla stessa Ucsi, dal titolo “La misericordia nelle grandi religioni e nella cultura laica”, presso la sede dell’ateneo Lumsa. “Io credo – ha aggiunto Melodia – che ridare una dimensione etica al lavoro dei giornalisti sia utile anche per ridare alla professione una credibilità pubblica sociale, che si coniuga con quel valore globale civile e anche economico che oggi è fortemente in discussione con il precariato e la scarsa retribuzione”. “Credo che se riusciremo a coniugare il rapporto fra misericordia e giustizia nei rapporti di lavoro, fuori e dentro le redazioni, faremo in modo che il lavoro giornalistico sia nuovamente richiesto anche dalla società”.

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