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Padre Luigi Pingelli presenta “Sulle tracce di un cammino”

Patrizia Neroni

ACQUAVIVA PICENA – Padre Luigi Pingelli, del convento di san Lorenzo di Acquaviva Picena, è stato eletto Priore Provinciale dell’Ordine degli Agostiniani Scalzi dopo l’ultimo Capitolo Generale, nonostante sia anche priore del Convento acquavivano. Quest’anno ha anche festeggiato i suoi primi 50 anni di sacerdozio.
Il 2015 è stato anche l’anno che ha visto padre Luigi, molto conosciuto e apprezzato ad Acquaviva, autore di un libro, anche se ha scritto molti articoli su giornali e riviste agostiniane, dal titolo: “Sulle tracce di un cammino”.

E’ la raccolta delle sue esperienze di 50 anni di sacerdozio, ma anche una descrizione accurata e affettuosa della sua famiglia, della sua prima maestra che ricorda con affetto, degli anni di insegnamento e altro. Padre Luigi ripercorre i primi anni di vita, nel suo paese natio: Castiglione Messer Raimondo, suo fratello Vittorio, sua mamma Lucia e suo papà Raffaele, apprezzato fabbro. Una famiglia, la sua, piena di fede, laboriosità affetto, lealtà, generosità, semplicità, volontà di ferro e rispetto. E poi la prima maestra, che ricorda padre Luigi tutti la chiamavano “La Signorina Maria Grazia”, gentile e buona. Ripercorre, inoltre, gli anni passati in seminario, le difficoltà, le rinunce, la condivisione con i compagni e la decisione di abbracciare l’ordine degli agostiniani e studiare proprio nel rigido convento di Acquaviva, giornate scandite dallo studio, dalla preghiera in un clima freddo  e con frugali pasti. Tutto ciò non ha mai scalfito la sua decisione di scegliere la vita consacrata. Proprio nel convento di Acquaviva è stato ordinato presbitero il 6 marzo 1965 dall’allora Mons. Michetti vescovo ausiliario di Fermo.
Ricorda con affetto gli anni passati ad insegnare, nel liceo classico, nel liceo socio-psicopedagogico. Anni in cui si faceva breccia la contestazione sessantottina, il femminismo, le rivolte di piazza e dove i giovani cominciavano a cambiare, volevano risposte leali e decise alle loro domande, partecipavano alle manifestazioni e non erano facili da gestire. Padre Luigi ha sempre saputo farsi apprezzare dai suoi ragazzi, anche quando lo riempivano di scherzi, nel periodo in cui come rettore del convitto Madonna della Misericordia del convento di Fermo, accoglieva i giovani che frequentavano l’Istituto Industriale fermano.

Ripercorre gli anni nelle missioni, l’affetto della gente e i forti legami d’amicizia. Padre Luigi ricorda anche quando i conventi erano pieni di persone che chiedevano fosse loro amministrato il Sacramento della Riconciliazione e del poco tempo a disposizione da dedicare ad esso. Convinto, come sempre, che il Signore ha grandi e gloriosi progetti su di noi, padre Luigi continua con estrema imperitura ad affidarsi nelle mani di Dio e accettare quanto Egli vorrà chiedergli.

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