Dunque i versi di Gianni Marcantoni stabiliscono un legame diretto con l’altro, rendendosi a lui quasi familiare e cercando in ciò anche di rassicurarlo poiché è possibile trovare nei suoi versi quegli stati d’animo, quelle emozioni, quelle inquitudini che possono scroprirsi più comuni e naturali di quanto si sia portati a credere. Quindi l’autore ha anche parlato della realtà, dei sentimenti anche dell’amore, seppure non in senso comunemente romantico, di una poesia volutamente graffiante, trascinante, che a volte può apparire cruda, ma che è anche il risultato cercato dall’autore per non rischiare di comporre una poesia patinata, scontata, o vuota, che potrebbe altrimenti non suscitare nessuna reale emozione. Antonio Lera ha quindi condotto in piena armonia e sintonia con lo scrittore l’intera serata, dialogando con lui e descrivendo con ampia e dettagliata cura i caratteri principali e salienti della sua opera poetica dinanzi ad un pubblico molto attento e partecipe nell’ascoltare i versi e l’intervista dello scrittore. Citiamo infine il verso che ha chiuso in un grande e prolungato applauso l’intera serata, prima degli autografi e di un piccolo buffet offerto a tutti i presenti. “Oh l’ombra della statua perfetta il tempo segna e cancella, taglia ognuno al di fuori; dalla culla alla cassa vedrai il mondo dai fori, da sempre e per sempre, non avrai ragione alcuna