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Colonnella, A tu per tu con le Suore Concezioniste: Suor Anna, Suor Maria Agnese e Suor Sebastiana

Di Sara De Simplicio

COLONNELLA – Nel punto più alto di Colonnella, in piazza Largo Palazzo, si trova la tranquilla e piacevole realtà delle Suore Concezioniste, una comunità composta da Suor Anna (la superiora), Suor Maria Agnese e Suor Sebastiana che insieme gestiscono la casa e la scuola materna. L’insegnamento è affidato a Suor Anna, che abbiamo intervistato in compagnia di Suor Maria Agnese.

Da quando vi trovate qui a Colonnella e com’è la vostra realtà scolastica?
SUOR ANNA: Da un anno. Prima mi trovavo a Centobuchi e prima ancora ho girato quasi tutta Italia ma in realtà sono originaria di queste zone, precisamente di Ascoli Piceno.

SUOR MARIA AGNESE: Mi trovo qui da solo un mese e sono anch’io originaria della provincia di Ascoli Piceno ma sono cresciuta a Faraone di Sant’Egidio alla Vibrata, dove spesso amo e riesco a tornare in estate.

Perché secondo voi tante mamme scelgono di portare i propri bimbi a scuola qui da voi?
SUOR ANNA: Tante parlano di libertà, confronto, preparazione e anche comodità. L’ambiente è accogliente e ci occupiamo dei bambini con grande affetto e premura. Se le mamme sono in ritardo, poi, qui sicuramente con noi sono tranquille dato che gli orari non sono ferrei e il loro bimbo non rimane incustodito. Poi, in collaborazione con i genitori, riusciamo a mettere su anche molte iniziative: abbiamo portato i bambini per esempio a cogliere l’uva, a visitare la caserma dei Pompieri a Teramo. Abbiamo organizzato anche degli incontri formativi con le mamme e con i papà, al di là delle loro feste specifiche, in linea con le catechesi di Papa Francesco, dando loro delle “dritte” e dei manuali come supporto per la vita di tutti i giorni. Poi, essendo Suore dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre facciamo una festa particolare con l’offerta del fiore, invitando così in chiesa sia i bambini che i genitori!

SUOR AGNESE: Io credo che sia anche una questione di educazione diversa, appunto cristiana, cioè di un’altra impronta che negli istituti scolastici cristiani i genitori trovano e credono sia buona per i loro bambini.

Qual è la vostra storia e com’è nata la vostra vocazione?
SUOR MARIA AGNESE: Io sono l’ottava di 11 fratelli e sin da piccola, dall’età di 10 anni, avevo questo desiderio: mi piaceva pregare, andare in chiesa e ricordo nitidamente che, dopo aver fatto la prima comunione nel 1949, andai da mia mamma a dirle “Mamma, io voglio un giorno essere suora come Madre Elisabetta”, cioè la suora che mi aveva fatto catechismo, che mi aveva dunque accompagnato verso la Prima Comunione e che mi aveva trasmesso una così grande gioia… Mamma si fece una risata dato che avevo appena 10 anni e mi disse “Figlia mia, sei troppo piccola per decidere adesso una cosa così grande e importante. Quando sarai grande farai ciò che Dio vuole: intanto cresci e prega la Madonna affinché ti aiuti giorno per giorno”. Feci parte anche dell’Azione Cattolica fino a quando poi a 15 anni decisi di partire, anche se il mio babbo era un po’ dubbioso: feci il noviziato direttamente a Roma proprio nel mese di ottobre e da allora (sono passati quasi sessant’anni!) sono stata sempre contenta e felice di questa mia scelta. Presi poi il diploma di maestra per la scuola materna e a 22 anni ho iniziato a insegnare. A 25 anni fui mandata per due anni a Castel di Lama, poi un anno a Monte Fortino e poi nel ’66 fui trasferita a Pontelongo, in provincia di Padova. Sono stata in Veneto per 15 anni e poi sono stata per 20 anni a Roma e poi di nuovo a  Padova e poi a Centobuchi, Martinsicuro, Sant’Egidio e Nereto! Ho girato, quindi, tantissime comunità, poi a 69 anni ho lasciato l’insegnamento e mi sono dedicata all’assistenza di due suore anziane. Sono stata in Ascoli per 4 anni e poi nel 2011 mi sono dovuta operare d’urgenza al cuore: posso dire che sono salva per miracolo e grazie a Dio ad oggi ho recuperato anche le forze. Infatti, dopo la convalescenza, sono stata trasferita per tre anni in provincia di Potenza, a Lagopesole, dove mi sono dedicata soprattutto ad opere parrocchiali. E’ stata davvero una bella esperienza: andavo a trovare i malati, aiutavo una suora in Casa, facevo servizio in Chiesa, stavo con i ragazzi della parrocchia tra il catechismo e i campi scuola estivi. Da un mese, invece, sono tornata da queste parti, qui a Colonnella, per aiutare Suor Anna e la scuola.

SUOR ANNA: Oggi riconosco nella mia vita un filo conduttore che mi ha fatto comprendere come la mia strada fosse stata sin da subito chiara.  Ricordo che quando ero ragazza non apprezzavo molto i comportamenti di alcune mie amiche che cambiavano fidanzato con facilità e io, proprio durante il periodo adolescenziale, riuscì a comprendere una cosa, cioè che la mia vita l’avrei dedicata a Lui. Così, a 16 anni iniziai questo percorso e nel ’75 feci la mia prima professione. Poi mi dedicai allo studio e quindi all’insegnamento. Ho iniziato a girare l’Italia in lungo e in largo e sono arrivata a Colonnella solamente un anno fa. Il riscontro però è già positivo: nella scuola mi trovo bene e ho un bel rapporto sia con i bambini che con i genitori.

C’è un posto in cui avete “lasciato” il cuore e che ricordate con più nostalgia?
SUOR ANNA: Ricordo con molto piacere i sei anni trascorsi nella scuola comunale di Cossignano. Lì ho vissuto un rapporto molto bello e intenso con l’intera comunità parrocchiale e lì mi sono “arricchita” interiormente e professionalmente grazie all’alto grado di collaborazione con le persone che avevo vicino.

SUOR AGNESE: Senza dubbio a Roma, a Villa Gordiani. Nella scuola eravamo 12 suore e io ero molto giovane, avevo 35 anni. C’erano due sezioni di scuola materna più le scuole elementari: quanto abbiamo lavorato! Una zona popolatissima di bambini di tutte le etnie e in tempo di iscrizioni c’era una folla immensa fuori la piazzetta: registravamo in due ore 50 bambini e le aule erano strapiene! Un’esperienza  bellissima! Inoltre lavoravamo anche in parrocchia, con l’Azione Cattolica, e fu quello il periodo in cui incontrai per la prima volta Papa Giovanni Paolo II: che emozione immensa! Ricordo ancora oggi la sua stretta di mano in Piazza San Pietro: fu come una “scossa” piena di gioia per me che non dimenticherò mai!

Redazione: