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Franco Veccia: “La Chiesa in uscita non può prescindere dal tema lavoro”

DIOCESI – All’interno delle iniziative per i festeggiamenti del Santo Patrono S. Benedetto, si è svolto anche il convegno regionale della “Fondazione Mons. Francesco Traini contro l’usura” sul tema “Emergenza lavoro, sovra indebitamento, ludopatia, usura.”
Pubblichiamo l’intervento di Franco Veccia direttore della pastorale sociale del lavoro diocesana.

Veccia: “La Chiesa in uscita non può prescindere dal tema lavoro e da fenomeni connessi quali ludeopatia ed usura e collabora con quanti si impegnano per il bene comune.
La Chiesa è chiamata a promuovere e diffondere a livello educativo la cultura del lavoro Formazione e Motivazione, i valori della legalità, dello sviluppo integrale ed il rispetto del creato.
Ma è importante che promuova e sostenga azioni che portino sviluppo ed occupazione.

Perché dove non c’è lavoro non c’è famiglia e non c’è dignità umana. A volte inoltre ci si rifugia nell’illusione del gioco d’azzardo come soluzione dei problemi lavorativi causando un sovrindebitamento tanto da dover ricorrere all’usura od al suicidio.

Come chiesa Nazionale, Regionale e Diocesana si è accolta la sfida che la disoccupazione soprattutto giovanile pone, con la nascita del Progetto Policoro, un modo per dare risposte concrete e dignitose. Il Progetto Policoro funziona attivando iniziative di formazione e una nuova cultura del lavoro per promuovere e sostenere coloro i quali hanno un’idea imprenditoriale. Il progetto offre il sostegno di una rete di soggetti a livello locale e nazionale capaci di accompagnare l’imprenditore nella realizzazione della propria idea imprenditoriale, ma prima ancora intende stanare i potenziali imprenditori con buone idee, che hanno solo bisogno di emergere per provare a concretizzarle.

La Chiesa locale Diocesi di S.Benedetto del Tronto e di Ascoli Piceno, nell’anno della Misericordia vogliono insieme essere promotrici di una sinergia attiva, che veda tutti corresponsabili di un progetto: quello di un Piano di  Lavoro Territoriale di Sviluppo Imprenditoriale.
E’ormai indispensabile che la politica, le organizzazioni sindacali, le imprese, le associazioni ed Enti comprendano che solo nella sinergia degli sforzi e nella serietà nel perseguire obiettivi comuni si può attraversare il guado minaccioso di questa crisi che prima di essere economica è culturale e morale.
Pertanto si chiede alle Istituzioni Enti Associazioni di categoria e tutti i soggetti cui a vario titolo sta davvero a cuore il futuro delle nuove generazioni di dare la propria disponibilità a partecipare attivamente al Piano di Lavoro Territoriale.

I punti del piano operativo di lavoro territoriale possono essere:
1 Servizi per lo star-up d’impresa
2 Microcredito per avvio di impresa
3 L’alternanza scuola-lavoro
4 Formazione e prevenzione nelle scuole
5 Incubatori-laboratori di idee imprenditoriali

Concludo con la riflessione conclusiva del nostro Vescovo Carlo Bresciani  nella sua lettera pastorale nell’Anno della Misericordia:

“La tradizione della Chiesa ha condensato l’essere misericordiosi come il Padre nelle sette opere di misericordia corporale e nelle sette di misericordia spirituale, volendo così comprendere tutte le dimensioni dell’umano che è corpo, ma anche spirito.

Come essere misericordiosi nelle opere e non solo nelle parole?
Le 14 opere corporali e spirituali indicano alcune linee di condotta che rispondono a tutti i bisogni dell’essere umano e va incontro alle sue molte fragilità.

Ovviamente esse vanno incarnate nelle situazioni concrete e con la creatività che esse richiedono e con i mezzi che il tempo permette. Per esempio, altro era dar da mangiare agli affamati nell’antichità quando mancava l’organizzazione del mondo del lavoro come abbiamo oggi e forse bastava offrire una pagnotta.
Oggi un modo di dar da mangiare è creare posti di lavoro dove uno possa guadagnarsi onestamente il pane per sé e per la propria famiglia, contribuendo nello stesso tempo al progresso tecnico, scientifico, culturale o spirituale della società. Rispetta certamente molto meglio la dignità della persona, valorizzando la sua creatività. senza renderla passiva dipendente dalla carità altrui.”

Redazione: