X

Azione Cattolica Giovani Diocesana: è tempo di “Condividere”

DIOCESI – Il nuovo anno pastorale si avvicina e con esso tutti i suoi eventi e incontri diocesani. E’ tempo di programmazione anche per i giovani dell’Azione Cattolica Diocesana, che hanno definito le linee programmatiche per il prossimo anno associativo.

In vista dell’imminente presidenza diocesana di AC, di lunedì 27 Luglio, i Vice-Presidenti ACG Gabriella Cameli e Marco Sprecacè, insieme ai membri del Consiglio diocesano del settore Giovani Silvia Laghi, Simone AcciarriSamuel Gasperi  hanno redatto un programma per definire i connotati del prossimo anno associativo.

Andare – Esperienza – Incontro – Comunione – Ritornare saranno le parole chiave che costituiranno il percorso Giovanissimi per l’anno 2015/2016. Proporre ai giovanissimi esperienze di annuncio, di incontro, di comunione per far rileggere la loro vita alla chiamata di Dio e rinnovare le motivazioni del loro andare e del loro vivere l’Amore.

Il tema annuale unitario quest’anno sarà «Si alzò e andò in fretta» (Lc 1, 39): attraverso la figura di Maria suggerisce uno stile di vita aperto a condividere la grande gioia dell’incontro con il Signore nella proprio vita, senza indugi o timori. Il percorso annuale non si riduca però ad una riflessione intimistica sulla propria fede e sulla propria idea di Dio, piuttosto si apra ogni giorno ad un senso di gratitudine verso il Signore che si manifesti concretamente e con coerenza di vita. L’incontro con Lui infatti non può lasciare indifferenti, freddi, apatici, soli… È un incontro che fa vibrare il cuore e spinge ad andare in fretta a condividere quella gioia immensa con altri, che spesso aspettano solo che qualcuno ne parli loro.

Il verbo che fa da guida al cammino dei giovani è proprio Condividere. Il titolo del sussidio è “Non posso più aspettare“: l’idea è proprio quella di dire con forza che non è più tempo di aspettare perché abbiamo tanto da dire, ma soprattutto da condividere, cioè  la gioia dell’annuncio del Vangelo. E abbiamo bisogno di farlo uscendo dai soliti luoghi e linguaggi e cercando di arrivare a tutti i giovani, oltre i soliti voltino  noti, anche se il viaggio che si presenta dinanzi è rischioso, lungo, imprevedibile.

 

Marco Sprecacè: