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Nuove panchine nelle pinete Ricciotti a Grottammare

GROTTAMMARE – Alle volte basta poco per creare aggregazione e nuovi spazi per socializzare. alcune nuove panchine sono state collocate sotto le pinete Ricciotti, vicino al circolo anziani e in poche ore, le abbiamo viste subito apprezzate da simpatici ospiti.
Alle volte la città, se è in funzione della collettività, può creare nuovi ambiti di ritrovo e aggregazione. Che cosa può significare una panchina? Per molti forse niente, solo un pezzo di ferro e legno per mettersi a sedere. Invece può essere un arredo urbano che avvicina le persone, che le pone fianco a fianco, gomito a gomito, così che si possano raccontare e trascorrere qualche ricordo o breve momento di condivisione. Recuperare quell'”Otium” che non è fine a se stesso, ma secondo la consuetudine latina , era inteso come “riposo”, “svago”, rasserenamento.

Forse ci stiamo troppo a “ricamare”, però le pinete Ricciotti, con le nuove panchine, anche su sollecitazione di un’amica che ce lo faceva notare, si sono arricchite di qualcosa di bello e di nuovo, semplice, ma importante per la collettività. Suggeriamo allora di installare tante nuove panchine sparse per Grottammare, cosicchè la gente, come faceva un tempo, possa mettersi seduta sui marciapiedi o vivere i piccoli spazi urbani, le piazzole, piazzette, sotto gli alberi…non tanto per prendere il fresco, anche, ma soprattutto per socializzare, chiacchierare, guardarsi negli occhi. Ciò non è importante solo per i nostri anziani, ma per tutti, anche per i ragazzi e i giovani.

Oggi abbiamo tutto, smartphone, tablet, pc ma..che cosa ci manca? a volte e facciamo tutti un mea culpa, il..guardarci negli occhi e ..raccontarci…ecco, tutta questa riflessione, grazie all’amico che l’ha suggerita e così da una semplice e banale panchina, abbiamo riflettuto sul..senso della vita. Grazie alle nuove panchine, allora.

Susanna Faviani: Giornalista pubblicista dal '98 , ha scritto sul Corriere Adriatico per 10 anni, su l'Osservatore Romano , organo di stampa della Santa Sede per 5 anni e dal 2008 ad oggi scrive su L'Avvenire, quotidiano della CEI. E' Docente di Arte nella scuola secondaria di primo grado di Grottammare.