L’Accordo, secondo quanto riferito nella nota del 13 maggio, “si occupa di aspetti essenziali della vita e dell‘attività della Chiesa cattolica in Palestina”. Aspetti che lo stesso monsignor Antoine Camilleri, Sottosegretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede e capo della delegazione vaticana, aveva così illustrato in un‘intervista all‘Osservatore Romano: libertà di azione della Chiesa, giurisdizione, statuto personale, luoghi di culto, la sua attività sociale e caritativa, i mezzi di comunicazione sociale e le questioni fiscali e di proprietà. Ma il testo dell‘Accordo, sottolineava mons. Camilleri, esprime in particolare “l‘auspicio per una soluzione della questione palestinese e del conflitto tra israeliani e palestinesi nell‘ambito della Two-State Solution e delle risoluzioni della comunità internazionale, rinviando a un‘intesa tra le parti”.