ramadanImagoMundi_41134pInizia domani il sacro mese del Ramadan. Dall’Indonesia al Marocco sono quasi un miliardo e mezzo i musulmani coinvolti nella sua celebrazione. In Italia inizierà all’alba di giovedì 18 giugno e coinvolgerà nella Penisola un milione e cinquecentomila musulmani. È il mese del digiuno rituale, dall’alba al tramonto. È il mese interamente dedicato a Dio. È un vento poderoso di preghiera che si alza dalla terra e di cui l’umanità oggi, dilaniata da guerre e divisioni, ha estremamente bisogno.
Il pensiero e l’augurio quest’anno va a tutti i fratelli credenti musulmani che quest’anno vivranno il sacro mese del Ramadan lontano da casa. A chi è in viaggio verso un’Europa che li teme e non li vuole. A chi è rimasto bloccato alle frontiere con la Francia, la Svizzera e la Germania. A chi nonostante tutto – i sacrifici, gli stenti, la fame e il caldo – decide di rimanere fedele all’osservanza del digiuno che è il quarto dei cinque Pilastri dell’Islam (Arkan al-Islam), ovvero gli obblighi inderogabili di ogni musulmano. A chi vivrà il digiuno e la preghiera sotto un ponte, sugli scogli, in un centro di prima accoglienza. A chi viene additato, scartato dalla società europea e accusato di terrorismo solo perché musulmano. A chi vive la sua fede con umiltà e osservanza, dando così testimonianza di un Islam buono e misericordioso.
Si tratta di un mese di purificazione e di avvicinamento a Dio. L’augurio è che sia anche un mese ricco di grazie, durante il quale, come è scritto, “le porte del cielo sono più dischiuse” e “i demoni vengono legati”. Questo è il nostro augurio per chi vive quest’anno il Ramadan sradicato dalla sua terra, per chi spera in un futuro migliore per sé e i suoi figli e per chi guarda a questo futuro al di là di un filo spinato e un binario di ferrovia. Buon Ramadan!

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