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Emma ci racconta la gioia del gruppo Chierichetti della parrocchia San Filippo Neri

DIOCESI – La gioia di servire Gesù, Emma D. C. della parrocchia San Filippo Neri ci racconta la la bellezza del suo servizio all’altare.

Emma come è nato il gruppo Chierichetti?
Il gruppo dei ministranti c’è stato fin da sempre perché si è formato con la nascita della nostra parrocchia di San Filippo Neri nel 1967.
Anno dopo anno i bambini e i ragazzi sono cambiati,come pian piano sono cambiati anche i responsabili dei vari gruppi, qualcuno è stato chierichetto per un breve periodo, altri anche per diversi anni ma tutti hanno saputo e sanno tutt’ora servire con passione e amore.

Quali attività svolgete durante l’anno?
L’attività principale è quella di mantenere il costante servizio all’altare. Ogni mese ci riuniamo insieme ai nostri responsabili Vittorio e Giulia che ci spiegano le letture ed il Vangelo, aiutandoci a capire meglio gli insegnamenti di Gesù per poi riuscire a metterli in pratica. In questa riunione ci dividiamo in turni e decidiamo i ruoli da svolgere, in modo che in ogni celebrazione, sia domenicale che solenne, ci siano chierichetti. Ogni tanto organizziamo delle uscite, la più bella è l’udienza papale che di solito si fa prima che ricomincia la scuola, un’altra è sotto il periodo natalizio dove è interessante vedere i diversi tipi di presepi dei piccoli paesi della zona.

Quale è secondo voi la parte più bella del vostro servizio?
La parte più bella è servire Gesù con amore.
Alla base di tutto c’è proprio questo: offrire a Gesù tutta la nostra disponibilità, il nostro impegno e la nostra passione in modo che il costante servizio diventi pieno di gioia.
Inoltre è bello sentirsi “importanti”, a volte non sembra ma è proprio così perché non aiutiamo solo il sacerdote ma anche coloro che partecipano alla messa. Infatti ciò che facciamo e soprattutto la passione che ci mettiamo vengono trasmessi a chi ci guarda rendendo più forte il loro amore per Dio e aumentando il loro coinvolgimento nella partecipazione alla messa.

Cosa vuol dire essere Chierichetti oggi?
Chierichetto o miinistrante deriva dalla parola latina “ministrans”, cioè colui che serve secondo l’esempio di Gesù, infatti durante la messa serviamo il signore aiutando il sacerdote e gli altri. Ma essere chierichetto non vuol dire solo servire all’altare durante le celebrazioni ma vuol dire anche mantenere lo stesso atteggiamento nelle azioni fuori dalla parrocchia.
Il ministrante infatti è diventato amico di Gesù che gli ha mostrato l’amore attraverso il loro servizio e per questo nella vita di ogni giorno cerca di vivere sempre e con tutti lo stile di amore che Gesù ha insegnato.

Cosa ne pensano i vostri amici?
Difficile dire cosa pensano: alcuni sono proprio contrari perché secondo loro è inutile dedicare più tempo del dovuto in chiesa, ad altri piace ma ripetono in continuazione che è una cosa da bambini. Al contrario di ciò che si pensa sono anche molti quelli a cui piace veramente e che rimangono affascinati da ciò che gli viene raccontato, appassionandosi anche loro!

Cosa diresti ad un tuo amico per farlo entrare nel gruppo?
Prima di tutto gli direi che essere chierichetto e servire all’altare è una cosa bellissima perché stando più attento e sentendosi più vicini a Gesù, ti senti anche più partecipe alla messa e che di questo servizio non bisogna vergognarsi con gli altri. Poi gli spiego che non bisogna fare il chierichetto giusto per farlo o per mettersi in mostra ma lo deve fare perché è qualcosa che sente dentro e che gli piace veramente, perché in questo modo testimonia anche fuori dalla chiesa, nella vita di tutti i giorni, il suo essere amico di Gesù.

Redazione: