A questo punto della vita pubblica dobbiamo avere il coraggio di scommettere su di loro e sulla loro capacità di cambiare le regole. Gli adulti e la vecchia politica – lo diciamo con sincero rammarico – sembrano aver perso la scommessa. Sappiamo che questo giudizio può apparire troppo drastico, ma l’intreccio delle avarizie è sotto gli occhi di tutti. La sequenza delle inchieste giudiziarie sul malaffare diffuso sembrano dare ragione al Presidente. E i cittadini sanno bene che non si può continuare a volgere l’indice accusatorio verso gli altri. Bisogna ricominciare da se stessi, dalle proprie famiglie, dalle proprie associazioni, dalle proprie amicizie. Non c’è altra via di uscita.
Del resto, se il Presidente della Repubblica cita le parole “di fuoco” di Jorge Mario Bergoglio, sa bene di evocare una dimensione morale. Che, ci permettiamo di aggiungere, non può e non deve assolutamente riguardare solo i credenti, anzi… Oggi più che mai è necessario che tutti gli italiani onesti si riconoscano e comincino a pretendere non solo il rispetto delle leggi e dei diritti, ma provino a scrivere insieme l’agenda dei doveri. Dobbiamo provarci.