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A Villa Lempa la ventitreesima veglia diocesana in memoria dei missionari martiri

Di Gianmarco Capecci

DIOCESI – Venerdì 27 marzo 2015 alle ore 21 presso la chiesa parrocchiale di Villa Lempa (TE), alla presenza del Vescovo di San Benedetto-Ripatransone-Montalto S. E. Carlo Bresciani, si terrà l’annuale veglia di commemorazione dei missionari martirizzati nei dodici mesi precedenti.

Come di consueto, l’appuntamento di preghiera e di riflessione in memoria di coloro che hanno dato la vita in nome di Cristo cade nel venerdì di quaresima più prossimo alla data del 24 marzo. In questo stesso giorno del 1980, infatti fu assassinato l’arcivescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero, colpito a morte proprio durante l’elevazione dell’ostia nella celebrazione della messa.
La beatificazione di Romero, che sarà proclamata il prossimo 23 maggio, evidenzia la stretta interconnessione fra martirio e beatitudine: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi» (Mt 5, 11-12).
In tempi incerti e difficili come quelli che stiamo vivendo attualmente, in cui la violenza e l’odio nei confronti di chi predica e mette in pratica l’amore di Gesù mietono sempre più vittime, è particolarmente efficace il tema scelto per quest’anno,
Nel segno della croce: con questo titolo si vuole ribadire con forza la vittoria di Cristo sulla morte, sul peccato e sul dolore che l’uomo è capace di provocare ai propri simili; una vittoria ottenuta proprio attraverso la sofferenza nella testimonianza (la parola martire, infatti, significa proprio testimone). Alessandro Zappalà, segretario nazionale di Missiogiovani, così commenta il tema di questa celebrazione: «Se c’è una cosa che accomuna tutti i cristiani sparsi per i cinque continenti, questa è la croce. Uno strumento di tortura e di morte che per secoli ha terrorizzato tutti i popoli, fino a quando, su quella croce non vi è stato appeso il Figlio di Dio, Gesù… Da quel momento in poi, però la croce è divenuta simbolo di salvezza per tutti, perché Gesù, morendovi, ha riscattato ogni nostra colpa e ogni nostro peccato».

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