X

FOTO Vescovo Carlo: “Che idea di Dio trasmetto nel mio insegnamento della religione Cattolica?”

Di Luana Forlini

DIOCESI – Domenica 22 marzo, tutti noi, docenti di religione della Diocesi, ci siamo riuniti per un pomeriggio di ritiro.
Presso i locali della Caritas abbiamo condiviso la lectio con il nostro Vescovo Carlo sulla I lettera ai Corinzi 1,22-23, in linea con il programma diocesano. Ascoltando le parole di San Paolo abbiamo provato a confrontarle con la nostra vita e il nostro essere docente di RC nella Scuola.
Il Vescovo analizzando il passo della lettera ha sottolineato sia i limiti della sapienza filosofica dei greci, che la visione di un Dio potente dei Giudei. Ciò ha contribuito a formare l’idea di un Dio miracolistico, capace di grandi gesti, che porta alla superstizione, e anche un Dio sapiente che domina sugli altri con l’arroganza di chi sa!
Mentre San Paolo dice che i cristiani annunciano Cristo crocifisso, sulla Croce c’è un Dio “incarnato”, ne solo potente , ne solo sapiente, ma che AMA.
Il Cristo crocifisso è unito ad ogni situazione umana, anche le più difficili, ha vissuto su di sé il rifiuto, il tradimento, l’abbandono. Sulla croce c’è un Dio Umano, ma un Dio, ribadisce il Vescovo Carlo, che ci ha salvati attraverso la croce e non ci abbandona mai. La croce è la luce di speranza nel cammino della vita di ogni uomo.
Il Vescovo ci ha stimolati in una riflessione personale ponendo tre domande:
Di fronte al crocifisso, quale idea ho di Dio?
Che idea di Dio vivo di fatto?
Che idea di Dio trasmetto nel mio insegnamento della religione Cattolica?
Cercando di rispondere, umilmente, abbiamo cercato di aprire un “pertugio nel mistero della nostra vita” in relazione con Dio.

Ci ricorda quando è importante per un insegnante la relazione che si instaura con l’alunno. Un maestro bravo deve essere autorevole come Gesù che sa introdurre il mistero di Dio con semplicità, senza miracoli, ne sapienza, ma con amore.
Ci svela, inoltre, il segreto di un buon insegnante: non è far si che i propri studenti imparino, ma che amino ciò che imparano.
Dopo aver celebrato insieme l’Eucarestia presso la cappella del monastero S.Speranza, abbiamo condiviso un momento fraterno . Sull’esempio di Maria serbiamo e meditiamo la Parola che abbiamo ascoltato e riprendiamo il nostro cammino sia come battezzati che come docenti di Rc nella Scuola.

Redazione: