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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presso l’Hotel Quadrifoglio di Porto d’Ascoli si è tenuto nel fine settimana un convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, un’associazione che opera su tutto il territorio nazionale che riunisce in una “grande famiglia”: quasi 18.000 famiglie con almeno tre figli (naturali, adottati o affidati), di cui 460 nella provincia di Ascoli Piceno che per numero di iscritti è tra le prime 10 province in tutta l’Italia.
Argomento principale è stato il Progetto Giacobbe finanziato con i fondi della Comunità Europea, abbiamo chiesto a Rolando Di Matteo, coordinatore dell’associazione per la provincia di Ascoli Piceno, papà di 7 figli, in che cosa consiste questo progetto:
Il progetto Giacobbe è un programma il cui fine è quello di facilitare il contatto diretto dell’associazione con le famiglie aderenti, in questo modo si possono raccogliere dati, informazioni che possono essere utili a tutti. Ad esempio se una famiglia numerosa ha ottenuto un contributo da parte del Comune di residenza grazie ad una legge che non si conosceva, si possono mettere al corrente tutte le famiglie numerose sul territorio nazionale affinché anch’esse ne possano usufruire.

Insomma un modo per far circolare informazioni, rendendole disponibili a tutte le famiglie, in un periodo in cui a tutti i livelli, comunale, regionale e nazionale, non si sta facendo niente per esse, come sottolinea Di Matteo:
L’articolo 31 della Costituzione afferma che ‘La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo’. In questi ultimi tempi, in questo senso non si sta facendo niente. Anzi. Prendendo ad esempio il modello ISEE, nella compilazione, che ultimamente è cambiata, vengono presi in considerazione dei fattori che fanno sembrare una famiglia più ricca di quello che è, come la giacenza media mensile sul conto corrente: se una famiglia negli ultimi mesi ha preso un mutuo per comprare una casa, questo dato verrà compreso nel calcolo e andrà ad alzare la media falsando la visione reale della situazione economica, oppure il numero delle auto: una famiglia può avere più di un auto ma non è detto che sia indice di ricchezza perché possono essere anche auto molto vecchie.

Per le famiglie numerose cosa si potrebbe fare ad esempio?
Si potrebbe pensare al quoziente familiare, con questo strumento di politica fiscale che prende in considerazione il numero di figli presenti nelle famiglie, si potrebbe assicurare l’equità dell’imposizione fiscale tra famiglie numerose e non, si potrebbero detrarre dalle tasse un tot per ogni figlio,ecc… Noi chiediamo l’equità, non la carità. Sono questioni importanti: ci sono poche nascite contro molti decessi, la popolazione invecchia e non c’è il ricambio, non ci si rigenera. Senza figli l’economia non si muove, non c’è futuro. In paesi come la Francia e la Germania c’è una politica familiare a favore di chi fa più figli, in Francia, ad esempio, c’è chi fa il terzo figlio perché ci sono maggiori agevolazioni. Più di una volta ho chiesto all’Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto, degli incentivi per le famiglie numerose, la risposta che ho sempre ottenuto è che non ci sono i fondi.

Ma là dove non arriva lo Stato arriva l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, e così la “grande famiglia” si è attrezzata per dare una mano a alle famiglie numerose che si trovano a vivere nella precarietà a causa della perdita del lavoro, gli aiuti arrivano dal 5xmille, dai proventi del rinnovo delle tessere e dal Banco Alimentare. Inoltre grazie agli acquisti di gruppo, compattando gli ordini, quindi giocando sui quantitativi degli ordini, le famiglie possono acquistare pagando di meno e c’è anche la possibilità di andare a fare la spesa, nei negozi convenzionati, con una tessera che permette di ottenere sconti.

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