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Libia, crimini di guerra a Bengasi

L’adozione di sanzioni mirate e l’avvio di procedimenti giudiziari, anche attraverso la Corte penale internazionale, per porre fine alla serie di sequestri, torture, uccisioni sommarie e ulteriori abusi, equivalenti in alcuni casi a crimini di guerra, commessi dalle forze rivali che si contengono la città di Bengasi: lo chiede oggi Amnesty International in un nuovo documento sulla Libia intitolato “La discesa di Bengasi nel caos”, che descrive una serie di terribili abusi commessi dai combattenti del Consiglio della shura dei rivoluzionari di Bengasi – una coalizione di milizie e di gruppi armati islamisti – e dalle forze che portano avanti la cosiddetta “Operazione dignità” lanciata dal generale Khalifa Haftar nel maggio 2014. “Negli ultimi mesi, a causa delle continue rappresaglie tra le forze rivali, Bengasi è precipitata nel caos e nell’assenza di legge – dichiara Hassiba Hadj Sahraoui, di Amnesty International -. Se la comunità internazionale non mostrerà l’intenzione di indagare sui crimini di guerra, il ciclo di abusi e di sofferenza peggiorerà. Questo clima d’impunità e di assenza di legge deve finire”.

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