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Caritas, Pastorale del Lavoro e Giovanile di Ascoli e San Benedetto unite per un cammino comune di speranza!

Di Franco Veccia

DIOCESI – Giovedì 29 Gennaio alle ore 21 presso il Centro di Pastorale Diocesana SBT in via Pizzi si incontrano le Commissioni delle pastorali Sociali e del Lavoro Diocesane di Ascoli e San Benedetto insieme alle rispettive Pastorali Giovanili e Caritas Diocesane.

L’ incontro si pone in continuità col convegno già realizzato l’11 Dicembre presso la Chiesa di S.Marcello di Ascoli Piceno con la presenza dei due Vescovi di Ascoli e S.Benedetto dal titolo “Speranza oltre la crisi” (foto articolo).

La Chiesa è convinta che il lavoro costituisce una dimensione fondamentale dell’esistenza dell’uomo sulla terra. L’attività umana individuale e collettiva, ossia quell’ingente sforzo col quale gli uomini nel corso dei secoli cercano di migliorare le proprie condizioni di vita, corrisponde al disegno di Dio. L’uomo infatti, creato a immagine di Dio, ha ricevuto il comando di sottomettere a  sé la terra con tutto quanto essa contiene per governare il mondo nella giustizia e nella santità.

Noi troviamo all’inizio stesso della Sacra Scrittura, nel Libro della Genesi, iscritta molto profondamente questa verità fondamentale, che l’uomo, mediante il suo lavoro partecipa all’opera del Creatore, ed a misura delle proprie possibilità, in un certo senso, continua a svilupparla e a completarla.

La coscienza che il lavoro umano sia una partecipazione all’opera di Dio, deve permeare- come insegna il Concilio- anche le ordinarie attività quotidiane. Gli uomini e le donne, infatti, per procurarsi il sostentamento per sè e per la famiglia, esercitano le proprie attività così da prestare anche conveniente servizio alla società, possono a buon diritto ritenere che con il loro lavoro essi prolungano l’opera del Creatore, si rendono utili ai propri fratelli e danno un contributo personale alla realizzazione del piano provvidenziale di Dio.

La crisi che stiamo vivendo attualmente, che prima di essere economica è culturale e morale, minaccia la speranza dei giovani e di molti adulti di poter lavorare, mettere su famiglia, dare il proprio contributo di intelligenza e creatività alla società e poter partecipare all’opera del Creatore per cui è stato chiamato.

Anche l’interessante Incontro organizzato dal MLAC della Diocesi di San Benedetto a Centobuchi sabato 24 Gennaio ci ha fatto riflettere molto sulla tematica: Diritto al lavoro, opportunità per tutti? è stato un bel momento di confronto con testimonianze positive di giovani imprenditori e giovani lavoratori con la presenza qualificata del dott. Giulio Grazioli. Altra presenza significativa e qualificata, che ci segue e ci sostiene con interesse è quella di Fernando Palestini direttore della Pastorale della Cultura.
Sono preziose queste iniziative che dedichiamo alla riflessione e al confronto: possa contrastare l’individualismo, che come un veleno spesso inquina la vita sociale e si presenta falsamente come la soluzione alle difficoltà.

Pertanto il nostro approccio alle realtà tribolate del nostro tempo come uomini e cristiani è quello di cercare una luce anche nelle situazioni più problematiche e di portarla ovunque. La precarietà chiede di essere illuminata dalla speranza, che non è certo un semplice sentimento, ma che deve poggiare su solide fondamenta. Per un credente, la speranza nasce dalla Pasqua di Cristo,. La speranza, che sgorga dalla croce di Gesù, è una speranza attiva, operosa e in continuo movimento. Essa è tutt’uno con la carità e si traduce nell’interesse per l’altro, diventando solidarietà e impegno.

Coscienti che il nostro impegno- pur necessario – non è sufficiente: chiede risposte strutturali, che coinvolgano le istituzioni e l’assetto legislativo, che prevedano lo snellimento burocratico e una più decisa incentivazione all’impresa e al lavoro, soprattutto a quello dei giovani. I due piani sono interdipendenti: senza riforma del lavoro, ogni sforzo degli individui e delle associazioni produce scarso effetto; senza un impegno che coinvolga la base, d’altra parte le decisioni politiche cadono nel vuoto e sono destinate all’inefficacia.

Vogliamo scegliere di imparare a lavorare insieme, pastorale del lavoro, pastorale giovanile e Caritas, insieme alla Diocesi di Ascoli, in sintonia con la Chiesa italiana attraverso il Progetto Policoro.
Lo stile vuole essere quello di aiutarsi a crescere insieme nel rispetto reciproco delle specificità e competenze, nella solidarietà e nella comunione per comprendere le vie da percorrere con la consapevolezza che, unite a quelle degli altri, le nostre forze si moltiplicano e possono raggiungere, come in altre circostanze, risultati insperati.

Redazione: