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A tu per tu con Leonardo Morelli detto “Penna” che ci racconta la vita del porto

Oggi ho avuto il piacere di intervistare Morelli Leonardo, conosciuto come “Penna” da tutti i pescatori del porto. Leggi le precedenti interviste: Giulio UrbaniNicola Paolini, Mauro PiuntiFrancesco Ascolani

Come mai ha scelto di questo lavoro?
In realtà io non sono pescatore per lavoro. Nella vita ho sempre fatto il piastrellista ma, avendo sempre avuto la passione per il mare e per la pesca mi sono sempre dedicato, nel tempo libero, alla pesca sportiva. Oggi sono in pensione e, oltre a praticare pesca sportiva, aiuto i miei amici pescatori nel loro lavoro. Invece di stare a casa a “rompere le scatole” a mia moglie vengo qui al porto e aiuto i miei amici. Se capita qualche lavoretto lo faccio altrimenti sto qui in porto in tranquillità. Ormai conosco tutti al porto., lo frequento sin da quando ero piccolo. Infatti anche quando ero piccolino davo una mano ai pescatori.

Perché questa forte passione per il mare?
Quando mia mamma mi partorì in casa, l’ acqua del mare sbatteva sulla porta della nostra abitazione, perciò, si può dire che sono nato in mare! Da ragazzino ero molto vivace e facevo un sacco di “marachelle”. Andavo di nascosto a fare il bagno in mare e la mamma si arrabbiava sempre perché aveva paura che mi facessi male ma.. io ormai conoscevo la zona del porto molto bene. Il mio lavoro mi ha portato ad allontanarmi dal mare. Sono stato per diverso tempo in Svizzera malla montagna non mi ha mai affascinato come quanto mi affascina il mare. Mi piace la montagna ma.. mai quanto il mare! Del resto ognuno ha le sue passioni. C’è chi ama il mare chi la montagna. Io Sono nato in una città di mare, non potrei non amarlo!

Che tipo di pesca sportiva svolgi?
Un po’ di tutto ma in particolare la pesca del tonno. È un tipo di pesca molto bello! La pratico da molto tempo e ho notato che anche questo tipo di pesca è cambiata negli anni. In passato c’erano molti più tonni in Adriatico, se ne pescavano di veramente grandi.. fino a 4 quintali. Io ne presi uno sui 4 quintali. Quando qualcuno pescava tonni di 150 kg veniva preso in giro perché aveva preso un tonno troppo piccolo, gli si diceva “ ma che è sto figlilo?” La situazione in adriatico è molto cambiata a causa del passaggio dei palancaristi che hanno portato via quasi tutti i tonni! In un anno hanno pulito tutto l’adriatico! Non si vede più un tonno gigante per colpa loro!

Consiglieresti ad un giovane il lavoro in mare?
Se ha una vera passione per il mare si! Altrimenti no, è un lavoro molto duro e difficile. Chi decide di intraprendere quest’attività deve avere molta esperienza, conoscere bene il mare. Soprattutto a chi volesse farlo consiglio di iniziare pian piano, prima come marinaio poi ingrandirsi e, magari, diventare capitano. Per fare questo lavoro da capitano si deve far prima molta esperienza. Del resto, come si dice dalle nostre parti, nessuno nasce imparato!

Per concludere una curiosità, come mia questo soprannome?
Me lo diede un giorno un amico mentre eravamo a pesca. Mi disse che i miei capelli bianchi gli ricordavano il capo indiano Penna Bianca. Da quell’episodio mi chiamarono e mi chiamano ancora oggi tutti cosi!

Luisa Urbani: