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ACLI, legge di stabilità, serve un piano nazionale contro la povertà assoluta

“Il provvedimento approvato si caratterizza per l’obiettivo di fronteggiare le innumerevoli priorità, nelle condizioni date, con gli scarsi limiti di manovra concessi dalle politiche di austerità richieste dall’Europa, sulle quali invece nutriamo più di una riserva”. È questo il giudizio di Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, sulla legge di stabilità. “Il testo approvato in via definitiva – osserva Bottalico – risulta senz’altro migliore di quello iniziale, senza che tuttavia sia stata stravolta la manovra nelle sue linee guida. Anzi proprio il mantenimento di una linea di continuità, specie nelle politiche fiscali (le riduzioni Irpef su alcuni redditi medio bassi, gli 80 Euro, e la conferma della Tasi, una imposta non leggera ma che almeno evita il drastico aumento che avrebbe causato la local tax) costituisce un elemento di certezza che potrà avere effetti positivi sulla domanda interna, il grande problema di questa fase di deflazione”.

“Accanto a misure orientate a stimolare l’economia (come la riduzione dell’Irap) o a sostegno delle politiche sociali, come la riduzione dei tagli ai Patronati – sottolinea Bottalico -, si deve rilevare, come in passato, una insufficienza di risorse destinate a fronteggiare l’aumento della povertà che si sta verificando nel Paese e che è esploso negli ultimi sette anni di crisi. Per questo le Acli, – conclude il presidente – come uno dei soggetti promotori dell’‘Alleanza contro la povertà in Italia’, rilanciano con decisione l’urgenza di un Piano nazionale contro la povertà assoluta e chiedono al Governo di trovare, strada facendo, le risorse necessarie a garantire una misura come il Reddito di inclusione sociale, indispensabile per la ripresa economica e sociale del Paese”.

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