A sciopero consumato, ci permettiamo di esprimere solo un auspicio: il Paese ha bisogno del dialogo. Dialogo sociale, costruttivo e propositivo. Non è questo il momento di contare i vincitori e i vinti. La crisi economica e l’esplosione del malaffare criminale-affaristico-politico-amministrativo ci hanno già preso abbastanza a schiaffi. Altro che disintermediazione… Mentre noi chiacchieravamo, c’era qualcuno che il Paese lo stava depredando. Il vero rischio che tutti noi corriamo è quello della scomparsa della libera democratica rappresentanza. A favore dell’antipolitica o del malaffare che si fa partito. Non facciamo scherzi!