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Un giovane su tre confessa di essere stato vittime di molestia sul web

Un’inchiesta condotta nel 2013 su 20mila giovani europei mette in luce un “fenomeno allarmante: un giovane su tre confessa di essere stato vittime di molestia sul web”. Il fenomeno tocca decine di migliaia di adolescenti ogni anno, alcuni dei quali si suicidano in seguito a insulti e minacce ricevuti su Internet. Per questo motivo il Bice (Bureau International Catholique de l’Enfance) ha lanciato nel 2014 la campagna “Stop alle molestie su Internet”.
Le 10.064 firme raccolte saranno presentate martedì 9 dicembre insieme al Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” nell’ambito di una tavola rotonda che si terrà a Roma in sala stampa vaticana e alla quale parteciperanno il cardinale Peter Turkson, presidente di giustizia e pace, don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter, Olivier Duval, presidente del Bice, e Melle Laetitia Chanut, ex vittima di molestie sul web e madrina della campagna. Le molestie su Internet possono prendere forme diverse: intimidazione, insulti, scherzi o minacce in rete, creazione di un tema di discussione, o di una pagina su un social network contro un compagno di classe, pubblicazione di una foto o di un video della vittima sotto un profilo poco favorevole. Questa campagna di firme è stata accompagnata da una mobilitazione e sensibilizzazione del problema che ha coinvolto soprattutto bambini e giovani e adulti sull’uso delle reti sociali.

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