X

L’orsa Danzica è stata uccisa, la riflessione di Susanna

L’orsa Danzica, che proteggeva i suoi cuccioli, è stata uccisa. In questi giorni i media e i social network non fanno altro che parlare dell’ennesimo scempio compiuto ai danni di un animale e soprattutto dell’ennesimo calpestio, da parte dell’uomo, della natura.

Una premessa: quante volte abbiamo denunciato crimini ben più gravi, come la persecuzione dei cristiani in Iraq o lo scempio dei bambini in Siria o le e orrende decapitazioni dell’Isis?

Ma perchè l’uomo sta diventando diabolico, che cosa sta accadendo?

Ed ora commentiamo un fatto di cronaca che riguarda una creatura, ma non per questo non importante e grave, un crimine, l’ennesimo, contro chi non ha voce, contro il Creato, cioè contro la meraviglia della natura che il Signore ci ha donato su questa Terra, in affido e che noi non sappiamo gestire.. Che cosa sta succedendo all’umanità? Questa povera orsa aveva aggredito un “cercatore di funghi”, ma altri dicono uno che si era volontariamente e imprudentemente avvicinato troppo per scattare delle foto… per fare uno scoop….L’orsa era una mamma e aveva istintivamente difeso i suoi cuccioli. Subito si è sparsa la fobia e sono spuntati fuori episodi di uccisioni di pecore o di presunte aggressioni, certamente non provate né ricondotte senza ombra di dubbio a questa orsa, che comunque gira nel suo territorio e si comporta secondo natura. Nonostante il parere nettamente contrario della Forestale e delle associazioni a tutela degli animali, la provincia autonoma di Trento, attendendo il silenzio dei media – difatti dopo l’estate, era sceso il silenzio su Danzica – e furbescamente, ha agito noncurante di tutti i pareri contrari. L’obiettivo era catturare l’orsa ( e probabilmente anche i suoi cuccioli, che non ce l’avrebbero fatta senza la mamma ) , collocarli insieme in qualche recinto e farli sparire nel silenzio di una vita in gabbia, senza più articoli, televisioni, giornali, insomma media fra i piedi. Ma il diavolo si sa, fa le pentole, ma non i coperchi, così qualcosa è andato storto: il possente narcotico sparato a mamma orsa le ha fermato il cuore per sempre. I cuccioli sono scappati terrorizzati. Uno è stato acciuffato e gli è stato applicato un radio collare, l’altro è scomparso angosciato nella foresta. Ora ci chiediamo: era necessario fare questo? Proprio in prossimità dell’inverno e del letargo, periodo lungo in cui l’orsa sarebbe sparita con i suoi cuccioli in qualche cavità, per poi ripresentarsi a primavera? E se la natura ha stabilito, in millenni di evoluzione della specie, che gli orsacchiotti debbano restare 36 mesi vicino alla mamma, cioè ben 3 anni e i piccoli di Danzica ora che sono rimasti orfani hanno solo 7 mesi, come faranno a sopravvivere al freddo, gelido inverno delle montagne trentine, al letargo, a vivere, senza la mamma che insegni loro come procurarsi il cibo, senza più bere il suo latte? Ancora una prepotenza, ancora uno sputo dell’uomo alla natura, meraviglia del Creato. Non ci basta osservare con stupore che le stagioni non esistano più e che il nostro clima stia diventando sempre più tropicale, con piogge monsoniche, tsunami, trombe d’aria, causate dall’ effetto serra….dallo smog che avvolge inesorabile la terra…Non ci basta sapere che gli orsi sono animali in via d’estinzione e che costituiscono un anello importante dell’ecosistema..di cui anche noi facciamo parte…Che cosa dovrà mandarci Dio per farci capire?? ..La situazione accaduta a mamma orsa non è rimediabile, ma ci auguriamo almeno che anche l’altro cucciolo venga munito di radio collare e che entrambi vengano assistiti in prossimità del letargo, ora che non hanno più la loro mamma a scaldarli, che vengano sostenuti con cibo e “assistenza a distanza”, senza che si renda necessaria la loro cattura e finiscano- se va bene- i loro giorni in gabbia. Ma forse a questo punto sarebbe meglio che si addormentassero, magari vicini, in qualche anfratto sulle montagne, sognando la loro mamma e che non si svegliassero più.

Susanna Faviani: Giornalista pubblicista dal '98 , ha scritto sul Corriere Adriatico per 10 anni, su l'Osservatore Romano , organo di stampa della Santa Sede per 5 anni e dal 2008 ad oggi scrive su L'Avvenire, quotidiano della CEI. E' Docente di Arte nella scuola secondaria di primo grado di Grottammare.