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Artocria 2014, Cupra ha rivissuto la sua storia

CUPRA MARITTIMA – La terza edizione di Artocria si conferma un successo.
Dal 18 al 20 luglio infatti Cupra Marittima è tornata indietro nel tempo, alle sue antiche origini che affondano le radici all’epoca dei romani. La rievocazione ha visto quest’anno alcuni cambiamenti come ad esempio la durata dell’evento aumentata di un giorno, la modifica del percorso del corteo e il luogo degli eventi serali, spostato al Parco San Benedetto Martire.

Le celebrazioni sono iniziate venerdì sera con la rappresentazione teatrale “…e la storia di Roma passò per Cupra” che ha spiegato il significato del nome Artocria, parola tratta da iscrizioni cuprensi che sta a voler dire pasticcio di carne e pane offerto al popolo cuprense da un misterioso personaggio al popolo cuprense. Sabato invece c’è stato il coinvolgente spettacolo composto dall’accensione del fuoco sacro, l’esibizione dei gladiatori e infine la spettacolare battaglia di Bedriaco. La storia della battaglia di Bedriaco rievocata da quattro legioni in campo, attraverso gli spostamenti dei soldati in assetto di guerra e il combattimento finale hanno davvero sorpreso il pubblico presente che ha molto apprezzato.

Il momento più atteso rimane comunque la sfilata.

Il corteo si è svolto domenica dalle ore 17.00, partendo dallo spiazzale del rifornimento Beyfin per poi arrivare in piazza della Libertà, ricongiungersi con gli altri rievocandi, proseguire per piazza Possenti e tutto il lungomare fino ad arrivare al parco San Benedetto Martire. Hanno sfilato in circa 400 tra Gruppo Storico Cuprense, Gruppo Storico Romano, Gruppo Storico Alatri, Gruppo Storico Villa Adriana, Gruppo Arte Picena, con sacerdotesse, popolane, senatori, soldati, gladiatori, danzatrici che hanno animato le vie del lungomare destando la curiosità di cittadini e turisti che accorrevano per ammirare da vicino i tanti personaggi.
In particolare nel corteo erano rappresentati la Dea Cupra ovvero colei alla quale era dedicato il nostro tempio, il console Lucio Afranio, il pretore e patrono del Piceno e della Sabina (nonché uno dei pugnalatori di Cesare) Lucio Minucio Basilo, Tito Olio padre di Poppea Sabina Minore, la seconda moglie di Nerone Poppea Sabina Minore, sua madre Poppea Sabina Maggiore e una matrona romana Aucilia. Durante la serata di domenica infine si è potuto assistere allo spettacolo “Captio Virginis” e “Harpastum”, un antico gioco romano che ricorda molto un incrocio tra il calcio e il rugby, sport praticato sopratutto dalle legioni a presidio dei confini.
Hanno fatto colpo anche gli stand gastronomici che hanno servito pappardelle con maiale selvatico, panino di farro con salsiccia speziata di maiale, crostone di farro con guanciale in agrodolce, arrosticini, crustula e mulsum piperatum, ossia dolci e vino speziato creati appositamente per Artocria.
Con il passare degli anni Artocria sta diventando quindi una manifestazione che caratterizza l’estate, piacendo ed entusiasmando molti.

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Janet Chiappini: