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La scuola alla scoperta del “Chapati” di Nicole De Micheli

Di Nicole De Micheli

GROTTAMMARE – Dai banchi di scuola dell’Istituto “Mercantini” di Ripatransone, noi studenti del 3° e 4° Liceo Scienze Umane scendono a mare per una giornata prevista nel progetto di Alternanza Scuola-Lavoro presso i Locali Comunali in Via Crucioli, 65 di Grottammare.

L’Attività ha visto l’incontro della realtà scolastica con quella dello Progetto SPRAR (Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) TOGETHER del Comune di Grottammare, promossa dall’assessore con delega alla Cooperazione Internazionale Dott. Daniele Mariani e la prof.ssa Angela Mary Pazzi.
Nella mattinata, dopo una breve presentazione generale del progetto da parte degli operatori: Andrea Persiani, Massimiliano Binari, Mario Toppi e Sabrina Ottaviani, abbiamo assistito ad una lezione in lingua italiana, condotta dall’Insegnante Ilaria Rossi, rivolta a i ragazzi stranieri, ospiti del Progetto, avendo così un primo approccio sia con le metodologie didattiche, ma in modo particolare con una realtà, quella dell’immigrazione, vista non dal punto di vista dell’opinione pubblica, della cronaca dei media e dei pregiudizi astratti. Uno sguardo che va oltre cercando di eliminare i paraocchi e di scrutare nel profondo, nelle storie di vita, nelle esperienza di vita quotidiana. Il pranzo vissuto insieme ne è stato un esempio forte: varie etnie, culture che si incontrano e con il sorriso e la gioia negli occhi aprono ai studenti le loro case, aggiungendo posti a tavola e preparando piatti tipici, tra cui il “Chapati” (una sorta di piadina preparata secondo la ricetta tradizionale pakistana).
Noi parliamo spesso di integrazione, accoglienza, utilizziamo definizioni su definizioni, progetti su progetti, ma spesso come si dice “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.

Loro invece con semplicità e gesti spontanei sono passati direttamente ai fatti concreti: una tavola di mille colori sommata a tanto calore e braccia aperte per accogliere noi, giovani liceali e insieme ridere, scherzare e conoscersi. Il pomeriggio si è concluso con l’osservazione della raccolta delle informazioni per la formulazione di un Piano Personalizzato al fine di favorire l’integrazione dei beneficiari.
Durante questa giornata, si è desunto indirettamente da alcuni racconti spontanei da parte degli ospiti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, esperienze forti fatte di viaggi difficili, abbandoni drammatici e forse di tanta speranza per un futuro migliore. Un futuro che attraverso la collaborazione e l’aiuto di tutti potrebbe davvero essere migliore, non solo per loro, ma per ciascuno di noi.

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