Il papa e l’Azione Cattolica, un legame forte, storico. Papa Francesco e l’Azione Cattolica, un legame appassionato e stimolante. Tra i 7000 presidenti parrocchiali e accompagnatori, con gli assistenti parrocchiali, c’erano una ventina tra presidenti parrocchiali responsabili della nostra diocesi, pronti ad abbracciare il papa. Partiti a notte fonda insieme alla diocesi di Ascoli Piceno, dopo aver atteso l’apertura della Sala Nervi sotto una insistente pioggia, tutti si sono ritrovati nella grande e sempre emozionante Sala.

L’attesa è stata trepidante, mentre Rosario Carello dava voce ai racconti delle diverse attenzioni dell’AC alle differenti età, contesti, situazioni, là dove l’Ac si mette al servizio in parrocchia, per il paese, al fianco di ogni persona. La concitazioni e la premura dei tempi, perennemente in ritardo, purtroppo ha dettato la scelta di non mandare tra i video proposti di racconti diocesani, alcuni video tra cui quello della nostra diocesi che raccontava l’esperienza dei gruppi dei piccolissimi, cioè dei bambini sotto i sei anni, presenti in due realtà parrocchiali: S. Pio V e S.Pio X.

La sala Nervi gremita si spostava come un’onda al minimo movimento che preannunciasse il papa, finche papa Francesco non è arrivato attraversando tutta la sala. Una marea di braccia protese per toccarlo, stringergli la mano segno di un grande affetto. Il papa con la sua andatura ondeggiante e il sorriso bonario e affabile, ha percorso tutto il corridoio mentre le persone intorno a lui cercavano di equilibrare il protendersi di queste braccia che cercavano di afferrare un contatto con il papa, in un entusiasmo travolgente, da contenere. E tutti i bambini presenti sono stati portati in prima fila lungo i parapetti per essere benedetti dal papa. Gemma, presidente parrocchiale di Force, commossa ha sfiorato il papa per salutarlo, ma anche detto che WP_20140503_005[1]le guardie del corpo del papa le hanno bloccato con forza la mano. Tutti si sono emozionati a vedere, a sentire le parole del papa, cercando di immortale in una foto il momento. Migliaia di schermi puntati con il dubbio se guardare dal vero o mediati da uno schermo. Tanti giovani e adulti, i bambini, gli assistenti… un’associazione viva e vivace, giovane e progettuale, questa è l’esperienza fatta dai presidenti parrocchiali insieme al presidente diocesano e ai responsabili diocesani. Una bella e intensa giornata associativa.

Questo entusiasmo il papa chiede di portarlo con gioia, creatività e disponibilità fuori, un impegno missionario forte e fondante è quello che ha indicato all’Azione Cattolica. Quella missionarietà che è propria dell’associazione,” rinnovare la scelta missionaria, aperta agli orizzonti che lo Spirito indica alla Chiesa ed espressione di una nuova giovinezza dell’apostolato laicale” ha detto. Un impegno che l’associazione si assume rendendo concrete, con il suo stile vicino e compagno di ogni persona, le parole, i gesti, del papa. Perché diventino azione nelle scelte associative, pastorali, sociali, di vita. Il tempo favorevole delle scelte coraggiose e nuove, perché radicate nella storia associativa, che non ci ingabbia in statue da museo, ma chiama a rimanere nella compagnia del Signore, ad andare nelle strade cantando la vita nello gioire. L’AC chiamata con forza a essere artefice di questa chiesa in uscita, e a essere come l’asinello che portava il Signore come ha suggerito mons. Mansueto Bianchi. Immagine che è piaciuta a papa Francesco, e che ha ripreso nel suo discorso- mandato all’AC, di aprire le porte e far uscire Gesù.

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