DIOCESI – Il vescovo Carlo ha celebrato la festa dell’Annunciazione con la parrocchia della SS. Annunziata, a Porto d’Ascoli. Un momento importante per la comunità parrocchiale che venera la Vergine Annunziata, ma anche perché ha accolto per la prima visita in parrocchia il vescovo Carlo.

In una bella celebrazione con tanti parrocchiani e con molti sacerdoti legati anche per la loro vocazione alla parrocchia, il vescovo ha indicato Maria come madre della fede. Nell’omelia ha detto che nella fede di Maria comprendiamo l’essere cristiani, ha quindi aiutato a rileggere le letture della Parola di Dio proclamate, la prima lettura: dove Acaz non si fida di Dio, si chiude in sé, sebbene Dio gli avrebbe dato anche un segno perché Dio non abbandona. Il contrario quindi di Maria che invece si fida, abbandona i suoi progetti per la volontà del Signore. E quella del Signore, come ci mostra la lettera agli Ebrei della seconda lettura, è una volontà di bene che va accettata con un si libero. Dio chiede la nostra libera risposta e la nostra collaborazione con Lui perché ci sia la salvezza. Per accogliere l’altro non ci si può chiudere in se stessi, nelle proprie idee ma occorre metterci in ascolto e mettersi in ascolto di Dio, c’è chiesto di fidarsi della parola di Dio anche se si fa fatica a volte a capirla, ma se non si ci si fida non si può costruire un rapporto con Dio. Così come se non ci si fida gli uni degli altri come si possono costruire relazioni positive? Questo è ciò che chiede Maria: che non ci chiudiamo.

Questo è il tema su cui la nostra diocesi in effetti, sulle parole di papa Francesco, sta riflettendo: uscire ai crocicchi, uscire verso tutte le strade.

Il vescovo ha infatti ricordato che la festa dell’annunciazione questo ci annuncia: che Dio è uscito dalla Trinità e è entrato nel mondo, perché potesse arrivare a tutti, e lo ha fatto attraverso il si umile e libero di Maria. In questa logica allora anche il futuro che appare segnato da tante difficoltà, ha una grande speranza data da questo annuncio. Quindi l’invito è ad accogliere Gesù dentro ognuno di noi, che è l’essere cristiani, imitando Maria.

La comunità dell’Annunziata ha calorosamente ringraziato il vescovo Carlo per le sue parole e la sua presenza, con dei doni speciali: un calice frutto dell’arte di Colonnella un parrocchiano che ama scolpire, e la rappresentazione dell’opera di Masyle, una persiana con il campanile dell’Annunziata e il portone della caserma Guelfa, simboli di Porto d’Ascoli. Il vescovo Carlo ha ringraziato la comunità e chiesto di continuare a pregare per lui, perché nella preghiera insieme ci si mette in ascolto di dio. È stata anche l’occasione per fargli auguri di buon compleanno, il vescovo ha poi salutato tutti, giovani e meno giovani, grandi e piccoli con grande entusiasmo, nel salone parrocchiale con un ricco buffet di dolci.

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