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Genitori: accompagnatori o tifosi violenti?

Immagine di repertorio

Di Cristiano Federico Marcozzi

E’ possibile secondo voi che una partita della categoria giovanissimi (13 anni) si concluda anzitempo per una rissa sugli spalti fra genitori?
Assolutamente no, direte ed invece è proprio questo che è successo pochi giorni fà in una gara del campionato provinciale in provincia di Fermo.
A meta del secondo tempo è volata qualche parola di troppo in tribuna ed è scoppiata la rissa fra “persone responsabili” ovvero i genitori che non si possono definire tifosi ma solo facinorosi.
Purtroppo capita troppo spesso di assistere a situazioni simili nelle quali il genitore sfoga a bordo campo la propria adrenalina, pensando solo alla vittoria della partita da parte del figlio ed incurante di tutto ciò che lo circonda dentro o fuori dal campo. Non si esime dall’incitare il figlio a picchiare l’avversario, a vincere ad ogni costo, anche se questo non dev’essere l’obiettivo principale a quella età.
Nessun ragazza giocherà mai sereno se sente pressione addosso e se deve diventare per forza un campione del futuro solo per far contento il padre e a volte anche la madre.

Per questo cari genitori ricordate che nello sport si vince e si perde, ma l’importante è che si vince o si perde da uomini, o da ragazzi che lo diventeranno, quindi aiutateli a crescere bene e con sani principi.

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