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Le piccole suore contro il gigante Obama che difende l’aborto

Di Damiano Beltrami

Mentre gli aborti negli Stati Uniti stanno lievemente diminuendo e sono ai minimi dal 1973, un gruppo di suore americane e decine di altre associazioni cattoliche si oppongono alla nuova riforma sanitaria del presidente Barack Obama perché, dicono, vogliono rispettare la loro coscienza e onorare la vita.

Davide e Golia. Le “Little Sisters of the Poor”, le piccole suore dei poveri di Baltimora, nello Stato del Maryland, appartengono a una congregazione dedita alla cura degli anziani. Le religiose gestiscono un network di trenta case di riposo. Recentemente, dopo l’approvazione della riforma obamiana, si sono trovate per legge a dover inserire nel piano assicurativo dei dipendenti anche contraccezione e farmaci abortivi. Il che è previsto dalla riforma per tutti i lavoratori di qualsiasi ente, laico o religioso che sia. Allora le suore dal velo grigio si sono poste la questione etica e hanno deciso di far sentire la propria voce. La sfida non era delle più semplici. Di fronte a sé le suore avevano un “gigante”, il presidente degli Stati Uniti, forse l’uomo più potente al mondo, e la sua amministrazione. Sulla carta sembrava una sfida impari, in stile Davide contro Golia. “Eppure non potevamo retrocedere sui nostri principi. Quando prendiamo i voti religiosi promettiamo di trattare la vita con rispetto, sempre”, spiega Loraine Marie Clare Maguire, la madre superiora. “E la nostra non è una causa isolata, con noi ci sono decine di enti religiosi che chiedono di essere esentati dall’obbligo di fornire contraccezione e farmaci che possono portare all’aborto”.

La vittoria insperata. Tramite il Becket Fund, un’organizzazione senza scopo di lucro con base a Washington che s’interessa di difendere la libertà religiosa con azioni legali, le suore della povertà si sono unite alla “Christian Brothers Investment Services”, l’assicurazione sanitaria che raggruppa quasi duemila enti cattolici. Insieme si sono appellati alla Corte suprema degli Stati Uniti. E a sorpresa, proprio la sera del 31 dicembre 2013, 90 minuti prima che fosse troppo tardi, madre Maguire e le consorelle hanno vinto il primo round della loro sfida. Il giudice Sonia Sotomayor ha sospeso temporaneamente il mandato contraccettivo.

Un problema insoluto. Il nodo dell’obbligo di agire contro coscienza per le istituzioni religiose era emerso fin dal 2010, quando la legge è stata approvata. In un primo tempo gli enti cattolici hanno cercato la via del dialogo con l’amministrazione chiedendo che l’esenzione di questa norma non riguardasse solo le case di culto, ma tutte le istituzioni religiose. Si cercava una soluzione. Il governo credeva di averla trovata lo scorso marzo, quando stabilì che enti cattolici non avrebbero dovuto fornire contraccezione direttamente ma tramite un ente terzo. Il che, però, era una soluzione inaccettabile per gli istituti religiosi, perché il risultato era lo stesso: non rispettare la vita.

Situazione controversa. Questa battaglia degli enti cattolici americani è tuttora aperta. La sentenza del giudice Sotomayor è solo temporanea, e presto i suoi effetti potrebbero decadere. La controversia arriva in un momento in cui le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti stanno decrescendo. Si sono ridotte del 13% dal 2008 al 2011, e con una media di 16,9 aborti ogni mille donne americane di età compresa tra i 15 e i 44 anni, si trovano – pur con cifre sempre inaccettabili – al livello più basso dal 1973 quando la pratica è stata legalizzata nel Paese. A sostenerlo è l’ultimo rapporto del Guttmacher Institute. “Se si guarda ai tassi di aborto nei vari Stati”, ha spiegato Rachel Jones, principale autore dello studio, “si nota come il calo sia generalizzato. E questo non tanto per nuove leggi più restrittive. E neppure per la riduzione delle cliniche che lo praticano. Il ridimensionamento del fenomeno è legato, invece, da un lato ai metodi contraccettivi, divenuti negli ultimi anni via via più sofisticati, e dall’altro alla recente crisi economica, che ha portato molte donne e coppie a voler evitare o ritardare la gravidanza e la maternità”. Il picco degli aborti in America si era registrato nel 1981: da allora il fenomeno si è lentamente affievolito, anche se la situazione della maternità, della natalità e della difesa della vita rimane comunque controversa e problematica.

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