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Odoardo Focherini

Di Luigi Crimella
“È il primo Beato italiano giornalista e la grande gioia del giugno scorso per la sua beatificazione è la dimostrazione straordinaria di cosa può essere anche un giornalista. Non è vero che chi fa questo mestiere parla delle cose e non le vive. Focherini le ha testimoniate fino al martirio”: lo ha detto mercoledì sera a Roma il direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, durante la cerimonia di commemorazione del Beato Odoardo Focherini, svolta alla Camera dei Deputati, con la vicepresidente on. Marina Sereni, l’on. Edoardo Patriarca, il vescovo di Carpi mons. Francesco Cavina, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Jacopino e lo storico e vice-presidente del settore adulti di Aci Paolo Trionfini. “Muoio con la più pura fede cristiana; credo sommamente come sempre ho creduto, nella religione cattolica, nella Chiesa e nel Papa”: queste parole del Beato, innalzato agli onori degli altari nel giugno scorso, danno la misura della consapevolezza piena che egli aveva di quanto gli stava accadendo per aver testimoniato la fede cristiana con l’aiuto offerto agli ebrei che nascose dalle retate delle SS a Carpi e nei dintorni. Il suo internamento avvenne quando aveva soltanto 37 anni. Recluso dapprima a Bologna, in seguito a Fossoli e quindi a Gries (Bolzano), ebbe come successive destinazioni il campo di concentramento di Flossenburg e quindi di Hersbruck (Norimberga), dove morì il 27 dicembre 1944 per una grave forma di setticemia per la quale fu lasciato totalmente senza cure. Lasciò la moglie e sette figli piccoli.
Una “luce” sulla società italiana. Nella commemorazione ufficiale alla Camera sono emerse numerose sfaccettature della sua figura di marito, padre, cattolico impegnato, giornalista e amministratore, oltre che di difensore dei deboli e perseguitati. “Focherini – ha detto il vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina – lascia un ricco e vario insegnamento, anzitutto la sua familiarità con Cristo, un sapiente e generoso uso del tempo posto al servizio della famiglia, dei figli, degli altri, della Chiesa e della dignità della persona, quando questa viene schiacciata dalle forze del male. Soprattutto lascia l’esempio di come, con grande mitezza e insieme coraggio, un cristiano possa confrontarsi con le ideologie oscure e tenebrose, offrendo un esempio luminoso”. La vice-presidente della Camera, on. Marina Sereni, ha parlato del Beato come di un “uomo normale ed eccezionale insieme, un eroe senza retorica, mosso insieme da motivazioni civili e religiose”, ricordando la sua iscrizione all’ “Albo dei Giusti fra le Nazioni” di Yad Vashem per la sua opera a favore degli ebrei. L’on. Edoardo Patriarca, dal canto suo, ha sottolineato le virtù umane di Focherini, la “dimensione della quotidianità che pervade tutta la sua breve vita, la premura per la famiglia, per i sette figli, per la Chiesa, l’Azione Cattolica, il giornale ‘Avvenire d’Italia’ di Bologna di cui fu amministratore”. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Jacopino ha parlato della esemplarità di Focherini e della luce che una figura come la sua diffonde nella società intera.
Fervore religioso mai imposto agli altri. “Ciò che soprattutto aveva scandalizzato Focherini e di cui parla nelle sue lettere è il forte spirito anti-cattolico delle SS durante i suoi interrogatori”: lo ha sottolineato lo storico e vice-presidente di Azione Cattolica per gli adulti, Paolo Trionfini nel suo intervento. “Ciò che colpiva chi lo ha conosciuto – ha aggiunto – è la sua umanità, intelligenza, giovialità, fervore religioso senza mai voler imporre la sua fede agli altri”. La straordinarietà della sua testimonianza è stata del resto riconosciuta proprio da coloro che aveva contribuito così eroicamente a salvare: gli ebrei della sua terra romagnola per primi. Già nel 1955 l’Unione delle comunità israelitiche italiane gli assegnò la medaglia d’oro alla memoria. Nel 1969 il suo nome venne scritto nel già citato “Albo dei giusti”. Nel 2007 la Repubblica italiana gli assegnò la medaglia d’oro al merito civile, alla memoria. E, insieme, a partire dal 1996 la diocesi di Carpi aveva avviato la causa di beatificazione che fece il suo percorso giungendo il 10 maggio 2012 alla firma del decreto di martirio da parte di Papa Benedetto XVI. La cerimonia di beatificazione si è svolta a Carpi il 15 giugno 2013, presieduta dal card. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. È stato creato un sito internet a lui dedicato (www.odoardofocherini.it) e sono già stati scritti diversi volumi biografici oltre a filmati e mostre. A breve dovrebbe uscire un volume presso le Edizioni Dehoniane con una raccolta completa degli scritti e testimonianze.
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