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Sviluppi sullo Stoccaggio Gas, indetta un assemblea pubblica

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo la nota del comitato Ambiente e Salute Piceno: “Abbiamo indetto questa conferenza stampa per presentare l’assemblea pubblica che terremo la sera di venerdì 25 ottobre 2013 presso l’oratorio della parrocchia della Santissima Annunziata a Porto d’Ascoli alle ore 21.15, in cui spiegheremo ai cittadini a che punto è la procedura dell’impianto di stoccaggio gas “ San Benedetto”, per precisare quali potrebbero essere gli sviluppi futuri e cosa si può fare per interrompere sin da subito la procedura.
Invitiamo a partecipare, insieme a tutta la cittadinanza, il Sindaco Gaspari, il presidente della Regione Spacca e tutti gli esponenti politici di Comune e Regione.
Il presidente Spacca ha affermato che noi Sambenedettesi possiamo dormire sonni tranquilli in quanto bloccherà tutto alla Conferenza dei Servizi negando l’intesa al Ministero.
Noi Sambenedettesi non siamo per niente tranquilli:
IL “NO politico” della Regione potrebbe non essere sufficiente a bloccare la realizzazione dell’impianto:
Esiste infatti un precedente analogo, ed è il caso del progetto Turbogas a San Severino Marche in cui la ditta proponente, sulla base di una sentenza del Consiglio di Stato, ha avuto ragione da parte del TAR che ha ritenuto non opportunamente motivato il NO politico della Regione.
Per evitare che ciò avvenga è opportuno interrompere l’iter, cioè evitare di giungere alla conferenza dei servizi.
Perché andare fino a Roma a dire di no, quando si può bloccare tutto immediatamente revisionando la VIA, in base a motivazioni serie e circostanziate?
Ciò è ancora possibile, ed è possibile in base a fatti concreti:
E’ importante sapere che l’approvazione della VIA si basa anche su quanto deliberato dal CTR in materia di sicurezza: un documento (quello del CTR) che noi riteniamo ricco di errori, omissioni ed affermazioni non rispondenti alla realtà, tra cui i principali sono:
– Sostituzione del quartiere agraria densamente popolato, con la Sentina praticamente deserta;
– Ubicazione della centrale in una zona ad altissimo rischio esondazione come dimostrato dalla frequenza degli allagamenti della zona;
– Mancata valutazione dei rischi secondo quanto richiesto dal decreto 11 aprile 2011 sulla valutazione dei rischi esterni;
– Mancata applicazione della Direttiva Europea 2011/92/UE così come ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale 93/2013 avverso LR Marche 3/2012.
Per questi motivi e per altri legittimi dubbi, lacune ed incongruenze all’interno della Preliminare di Sicurezza e della conseguente Valutazione di Impatto Ambientale, che saranno argomento di approfondimento nell’assemblea del 25,( dove spiegheremo il perché abbiamo diffidato il Presidente Spacca e la dott.ssa Moroni), abbiamo proposto, per evitare che i fatti di San Severino Marche si ripetano a San Benedetto, al Sindaco Gaspari, ed alcuni consiglieri e capigruppo del nostro comune, di produrre una richiesta ufficiale di revisione della V.I.A. da inviare alla Regione Marche, sulla base delle motivazioni precedentemente descritte. Il Presidente Spacca di fatto potrebbe bloccare definitivamente l’iter per la realizzazione dell’impianto, avvalendosi della legge Bassanini che gli consente di intervenire sull’operato dei propri tecnici là dove questo potrebbe innescare una ingente rivalsa economica, da parte di terzi, a danno delle casse della Regione.

Infatti la città di San Benedetto, si è già organizzata da mesi con un’azione legale estragiudiziale basata su articoli costituzionali, che ha raggiunto già 400 adesioni per rivalersi sui danni legati all’inevitabile svalutazione delle nostre case e delle nostre aziende, che la presenza di un impianto causerà inevitabilmente.
Consideriamo inoltre, che all’indomani dell’approvazione definitiva dell’impianto, i cittadini di San Benedetto aderiranno sicuramente in massa alla nostra azione legale.
La città è unita, propositiva, e pronta a difendersi.
Siamo cittadini non sudditi”.

Redazione: