gran pavese rossoblu 2013

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con una cerimonia ufficiale svoltasi questa mattina, sabato 12 ottobre, in Municipio, sono stati consegnati i premi “Gran Pavese Rossoblù 2013”. I riconoscimenti sono andati alle due giovani decedute nel rogo del Ballarin (alla memoria), Alfiero Caposciutti (sport), Fausto Giorgini (scuola), Virgilio Guidi (medicina), Samuela Isopi (sambenedettesi nel mondo), Ottavio Medori (imprenditoria), Domenico Nico (cultura), Elisabetta Pavoni, mamma di Franco Branconi, deceduto nello scoppio di un ordigno bellico nel 1949 (madre coraggio), Flavio Pozzani (sport) e Alessandro Sciarroni (cultura).

Iniziativa inserita nel cartellone di eventi organizzati per la Festa del Patrono, il Gran Pavese Rossoblù è un premio con cui la città mostra la sua riconoscenza per l’opera svolta da personaggi caratteristici locali, da istituzioni, associazioni, enti e società nelle varie attività economiche, sociali, assistenziali, culturali, formative, sportive, nonché per elevati atti di coraggio e di abnegazione civica.

“La Festa del Patrono è una ricorrenza che unisce la comunità sambenedettese – ha dichiarato il Sindaco Gaspari –la migliore occasione per dire “grazie” ai figli illustri della città, “maestri di vita” che con la loro quotidianità testimoniano come si possa con il proprio lavoro, impegno, dedizione migliorare il luogo in cui tutti noi viviamo”.

Il Sindaco ha voluto soffermarsi su due tragici episodi che hanno sconvolto in due periodi differenti la vita della comunità sambenedettese e che sono stati rievocati con la consegna del premio: il rogo del Ballarin in cui, nel 1981, persero la vita Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni e lo scoppio dell’ordigno bellico nel 1949 in cui persero la vita quattro bambini: “Due episodi che richiamano alla mente e rinnovano il doloroso ricordo di due momenti tragici per la città intera, la guerra, con il bombardamento del 27 novembre 1943, e il rogo del Ballarin”.

La commozione ha coinvolto il pubblico durante la premiazione dei genitori delle due ragazze morte nel rogo del Ballarin e della mamma di Franco Branconi, il piccolo deceduto a seguito dello scoppio di un ordigno bellico nel 1949. Domenico Nico ha invece voluto condividere il suo premio con tutti gli ex funai, canapini, retare e con tutti coloro che, all’epoca bambini, hanno “girato la ruota”.

Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai parenti dei premiati e a tanti cittadini, diverse autorità civili e militari: il vice prefetto Aurora Monaldi, il comandante della compagnia della Guardia di Finanza di San Benedetto Roberto Bizzoco, il dirigente della Polizia di Stato Filippo Stragapede, il luogotenente dei Carabinieri Luigi Cameli, il comandante della Polizia Municipale Pietro D’Angeli, il vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno Pasqualino Piunti, l’ex sindaco Ugo Marinangeli, il premio “Truentum” Ferruccio Zoboletti, il presidente del consiglio comunale Marco Calvaresi e mons. Romualdo Scarponi, parroco della Parrocchia di San Benedetto Martire.

Carla Bisirri e Maria Teresa Napoleoni (alla memoria – stessa motivazione): nel ricordo doloroso di una splendida ragazza innamorata della vita che un destino crudele ha sottratto all’affetto dei suoi cari in un luogo dedicato allo sport e amato da tutta la città. La città commossa le tributa un sentito omaggio conservando perenne memoria del suo sacrificio.

Alfiero Caposciutti (Sport): Splendida figura di sportivo, eclettico calciatore capace di ricoprire differenti ruoli ma conquistando sempre traguardi di assoluto prestigio, ha conosciuto e subito amato San Benedetto del Tronto eleggendola a luogo centrale della sua vita e contribuendo, nella successiva carriera imprenditoriale fondata sul gusto e sull’eleganza, a darle lustro e notorietà.

Fausto Giorgini (Scuola): Personalità indiscussa dello sport cittadino, ha recato prestigio e fama alla sua città facendo prima parte del giro della nazionale olimpica assieme alle celebrità della ginnastica mondiale poi insegnando le virtù della pratica sportiva a generazioni di studenti sambenedettesi. Esempio di personificazione del concetto di sport come condizione per il benessere psicofisico, la Città lo ringrazia.

Virgilio Guidi (Medicina): Splendida figura di professionista, ha compiuto una luminosa carriera nel campo della scienza medica in importanti realtà ospedaliere ed universitarie lontane da San Benedetto ma non ha mai reciso il legame con la sua città a cui lo lega un amore profondo e indissolubile.

Samuela Isopi (sambenedettesi nel mondo): Figura esemplare di giovane che, grazie alle proprie capacità unite ad un’indubbia tenacia e all’amore per la conoscenza, sta facendosi brillantemente onore nella prestigiosa carriera diplomatica, recando lustro alla sua Città natale fiera di annoverarla tra i suoi figli illustri

Ottavio Medori (Imprenditoria): per la lungimiranza e la capacità imprenditoriale che hanno permesso all’azienda che porta il suo nome di rappresentare per decenni un punto di riferimento per l’economia cittadina, una fonte di sostentamento per tante famiglie e un indispensabile supporto tecnologico e di esperienza per tanti artigiani, industriali e commercianti

Domenico Nico (Cultura): impagabile appassionato cultore della tradizione locale, profondamente innamorato di San Benedetto da anni si impegna senza riserve in un paziente e approfondito studio dei costumi cittadini lavorando alla loro valorizzazione nella trasposizione scenica e offrendo così un rilevante contributo alla conservazione e trasmissione dei valori della sambenedettesità per il quale la Città gli è profondamente grata.

Elisabetta Pavoni (madre coraggio): Testimone di quanti danni e quanto male è capace di generare la guerra, la città ricorda deferente e commossa il tragico episodio che la privò del suo unico figlio e ammira la grande dignità con cui da decenni porta il peso di un dolore incancellabile.

Flavio Pozzani (Sport): Indimenticato portiere della Samb ha conosciuto grazie alla brillante carriera calcistica il Sud e il Nord dell’Italia ma alla fine ha scelto di vivere a San Benedetto di cui si è subito innamorato e che oggi è fiera di averlo tra i suoi cittadini che numerosi apprezzano oramai da tanti anni le sue prelibatezze preparate grazie ad una sapiente interpretazione dell’arte della pasta.

Alessandro Sciarroni (cultura): per aver saputo coniugare brillantemente le innate doti di creatività, dinamica del movimento, senso del ritmo, musicalità capaci di catturare l’attenzione di pubblico e di critica che ne stanno decretando un crescente successo. La città ringrazia e omaggia un sambenedettese che sta facendosi onore nelle arti della danza e del teatro portandole lustro e celebrità.

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