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L’Azione Cattolica ricorda Fratel Carlo Carretto

A venticinque anni dalla morte L’Azione cattolica ricorda Carlo Carretto a Spello nel complesso di San Girolamo. Qui Carretto mori nella notte del 4 ottobre 1988, e sempre nell’eremo di san Girolamo riposano le sue spoglie mortali. Verrà ricordato dal vescovo di Foligno Sigismondi, le autorità civili, il presidente dell’AC Franco Miano e fratel Giancarlo Sibilia, priore della comunità Jesus Caritas.

Carlo Carretto, maestro, laureato in filosofia in contrasto con il regime fascista, si dedica al servizio in Azione Cattolica e  nel 1946 è presidente nazionale della Gioventù italiana di Azione Cattolica (GIAC). Nel 1948, in occasione dell’80º anniversario della fondazione dell’Azione Cattolica, organizza una grande manifestazione di giovani a Roma: è la famosa adunata dei trecentomila “baschi verdi”. Ma è pronto a lasciare l’AC in disaccordo con gli orientamenti che qualcuno voleva che prendesse. Così matura la decisione del deserto, la scelta della vita contemplativa nei Piccoli Fratelli di Gesù di Charles de Foucauld. Ritroviamo al sua esperienza raccontata nei suoi libri fin da “Lettere dal deserto”. Dopo l’esperienza del deserto del Sahara rientra in Italia a Spello. Qui nell’ex convento francescano di San Girolamo crea un luogo di accoglienza a quanti vogliono fare esperienza di preghiera, di ascolto, di lavoro manuale, di contemplazione e di scambio di esperienze, una scuola della Parola. Molte case di campagna della zona saranno dedicate all’accoglienza di numerose persone e gruppi che vivono l’esperienza concreta del lavoro e della contemplazione. Sono tanti coloro che sono passati in quei luoghi, che ne conservano l’impegno e lo stile, che sono stati segnati dall’esperienza e dagli scritti di Fratel Carlo.

Carretto ha scritto numerosi libri e è stato a volte contestato come “progressista”, ma forte è stato il suo amore per Dio, il suo servizio alla Chiesa nonostante le incomprensioni, è stato segno profetico in una risposta totale alla chiamata del Signore.

Oggi il complesso di San Girolamo è la casa che l’Azione Cattolica ha dedicato a luogo dove “coltivare l’interiorità”. In questo anno della fede ha quindi un grande significato ricordarlo e ricordare quanto diceva pochi giorni prima di morire: “quando verrete sulla mia tomba, chiedete il dono della fede!”.

Monica Vallorani: