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A tu per tu con il cardinale Angelo Comastri

VATICANO – Venerdì 31 Maggio alle  ore 20, è in programma la chiusura solenne del mese mariano in piazza San Pietro. Mentre inizierà la preghiera del Rosario, l’immagine della Madonna attraverserà processionalmente la piazza. La preghiera sarà guidata dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale per la Città del Vaticano e arciprete della basilica di San Pietro, e sarà conclusa dal Papa con una sua meditazione. L’ingresso alla piazza è aperto a tutti; non è necessario il biglietto.
In attesa di questo appuntamento Vincenzo Corrado ha rivolto alcune domande al cardinale Angelo Comastri sulla chiusura del mese di maggio e sulla devozione mariana di Papa Francesco.

Eminenza, quest’anno il mese mariano verrà chiuso in piazza San Pietro, mentre gli altri anni la chiusura avveniva sempre nei Giardini Vaticani. Una decisione, questa, che testimonia la forte devozione mariana del Papa. Basta pensare che, in due mesi, ha già visitato due volte – all’indomani dell’elezione e all’inizio del mese di maggio – la basilica di Santa Maria Maggiore, la più antica chiesa dedicata alla Madonna. Cosa c’insegna il Papa con la sua “testimonianza mariana”?
“La devozione alla Madonna nasce con il cristianesimo. Infatti il primo devoto di Maria è l’Angelo Gabriele che la saluta così: ‘Gioisci, o Maria! Tu sei stata colmata di grazia!’. La seconda devota di Maria è Elisabetta, che, vedendola arrivare nella sua casa, esclama: ‘Beata te che hai creduto!’. La devozione mariana, pertanto, è parte irrinunciabile del cristianesimo: Papa Francesco ne è fedele e convinto testimone fin dai primi gesti del suo pontificato”.

“La Madonna – ha detto recentemente Papa Francesco – ci educa alla vera libertà, ci aiuta ad uscire dall’adolescenza dello spirito per diventare adulti nella fede e capaci di scelte grandi, coraggiose e definitive”.
“Oggi è molto diffusa una visione corrotta della libertà, che viene spesso scambiata con la possibilità di fare tutto ciò che si vuole. Questo, in realtà, è capriccio e soltanto capriccio. La vera libertà sta nella decisione di aprirsi a Dio per camminare fedelmente nella via del bene che Lui solo ci può indicare e che coincide con la nostra felicità. Maria, nel momento in cui disse: ‘Eccomi! Sono la serva del Signore!’, visse il momento più alto e più vero della sua libertà. E subito dopo, cantò il Magnificat!”.

La devozione mariana del Papa è emersa anche nell’invito rivolto all’inizio del mese di maggio a recitare “in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il Santo Rosario”, perché “la preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia!”.
“Il Papa Francesco ama la preghiera del Santo Rosario, perché è una preghiera semplice che coinvolge la famiglia e diventa quasi un comune respiro di devozione e di armonia. Madre Teresa di Calcutta spesso diceva: ‘Quando la famiglia prega insieme, la famiglia è forte… e le persone diventano più belle: perché la preghiera lascia un segno sui volti’”.

Eminenza, la preghiera del Rosario appare spesso una pratica antica, rivolta solo alle donne anziane. È possibile proporla alle giovani generazioni? Come?
“No! Il Santo Rosario non è una preghiera riservata agli anziani. Il Santo Rosario non è altro che un viaggio tra i misteri della vita di Gesù, presi per mano da Maria. Cosa c’è di più bello e di più giovane? Oggi, tra l’altro, ci sono splendidi sussidi, che aiutano a entrare nel senso profondo di questa preghiera. Sono convinto che molti giovani, seguendo l’amabile esortazione di Papa Francesco, si accosteranno a questa meravigliosa preghiera tanto gradita a Maria e sperimenteranno la gioia che trabocca dal Suo cuore di Madre!”.

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