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La trasparenza premia

Di Matteo Calabresi

In questi giorni sarà capitato di imbattersi nella campagna informativa della Cei sull’uso dei fondi 8xmille. È una campagna necessaria per mantenere quel rapporto di fiducia instauratosi negli anni fra la Chiesa e quanti, fedeli e non, firmano per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica italiana. Infatti, non basta la fiducia ma questa va “sostenuta” anche con un’operazione che vuol essere di trasparenza nel mostrare alcune opere e attività che hanno ricevuto l’aiuto dai cittadini attraverso l’8xmille.
Quest’anno si cerca ancor più di “validare”, di verificare il dialogo diretto tra “protagonisti” delle opere e gli “spettatori”. Le interviste ai protagonisti presenti sul sito sono in primo piano e cercano di rispondere alle ipotetiche domande degli spettatori sull’uso dei fondi 8xmille e su come sarebbe la vita senza l’aiuto della Chiesa. I ritratti stampa sono ideati per diventare dei ritratti parlanti, andando sul sito (tramite QR code o semplicemente digitando chiediloaloro.it ) si finalizza quel claim “chiedilo a loro” che la campagna propone.
Parallelamente, ideata per un pubblico di Internet quindi tendenzialmente più giovane, l’iniziativa “storie zero like”. Storie di vita incontrate durante le riprese raccontate con un linguaggio tutto speciale, a volte sorprendente. Quando tutto è immagine, tutto ruota attorno ai “followers” ed ai “like” (c’è addirittura chi ne compra per crearsi una reputazione digitale), la Chiesa vuole ricordare che ci sono anche gli “zero like”, i “no followers” che esistono e vivono nella vita reale. E per fortuna c’è ancora qualcuno che si occupa di loro. Questo per dimostrare anche come l’8xmille sia vicino a noi, più di quanto non si immagini. Infatti, ormai dal 1990, tutte le diocesi amministrano una parte di queste risorse per realizzare progetti di culto e di carità. E ogni parroco, grazie anche ad una parte dell’8xmille, può contare su una equa remunerazione. Per non parlare delle migliaia di chiese ed opere d’arte ecclesiastica che abbiamo in Italia e che sono diventate un patrimonio di tutti noi, fedeli e non.
Per questo ogni anno si ricorda ai contribuenti, anche attraverso una giornata nazionale, che firmare per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica è un gesto di partecipazione concreta, effettiva e non solo affettiva, alla vita di tutta la Chiesa. Di solito si celebra la prima domenica di maggio e, con il supporto di diversi materiali promozionali, rappresenta un’occasione per raccontare come vengono utilizzati i fondi dell’8xmille a favore di tutta la comunità, non solo cattolica, ma civile; per ricordare che ogni firma racchiude in sé la capacità di pensare agli altri, a tutti, vicini e lontani; per sostenere nuovamente la Chiesa nelle sue attività pastorali e caritative e ringraziare i fedeli che già lo fanno, con l’unico modo davvero utile: la trasparenza.
Ma una giornata nazionale, per quanto ben organizzata, non basta. È importante che anche nel mese di giugno, quanti operano in parrocchia per supportare le molteplici attività pastorali, si adoperino per continuare a sensibilizzare i fedeli sull’importanza di quella semplice firma, che porta aiuto e speranza in Italia e nel Terzo mondo. Una firma che va riconfermata ogni anno al momento della dichiarazione dei redditi sul proprio modello fiscale.
Non va dimenticato, inoltre, che destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica non significa pagare una tassa in più. Perché è una parte, sia pure piccola, delle imposte già versate da tutti i contribuenti che possono scegliere tra 9 diverse confessioni religiose, oltre lo Stato.
Ad oggi, grazie a più dell’80% dei contribuenti che ha scelto di firmare per la Chiesa cattolica, nel 2012 è stato possibile contribuire in modo concreto alla missione della Chiesa: per il culto e la pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie, le nuove chiese parrocchiali, le iniziative nazionali e il restauro del patrimonio artistico (479 milioni), per i progetti di carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo (255 milioni), per sostenere circa 37 mila sacerdoti diocesani, compresi i circa 500 fidei donum in missione all’estero (364 milioni di euro).
Il rendiconto è consultabile tutto l’anno sul sito www.8xmille.it dove si può trovare la mappa delle opere 8xmille realizzate con questi fondi, da navigare sempre online.

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