Di Nicolas Abbrescia

GROTTAMMARE – Lungo strade bianche, le colline fermane illuminate dal sole appaiono luoghi incantevoli, capaci con l’emozione che viene trasmessa di sconfiggere anche i mali patologici. Questi scenari, aventi le sinfonie di Dvorak in sottofondo, sono il filo conduttore delle opere letterarie di Enrico Gentili, conosciuto come psicoterapeuta e come ex primo cittadino di Montegiorgio, ma da sempre uno dei punti di riferimento della letteratura nazionale e internazionale, una letteratura non accademico/psicologica ma aperta a tutti, senza distinzioni.

Enrico Gentili è stato l’ospite dell’incontro con l’autore, organizzato dall’Ancora, presso la sala incontri della Parrocchia Madonna della Speranza in Grottammare. È stato un evento molto partecipativo, che ha coinvolto tutte le persone presenti, attratte dall’umanità del Gentili.

Lo scrittore ha presentato il suo terzo romanzo, denominato “Ravenna Mucca da Compagnia”, edito da edizioni Simple, un testo che ci fa capire che nessun evento della vita può essere insignificante. Un testo contro ogni moda, attualità e prospettive futuristiche, nato da trenta storie, particolarmente toccanti sotto molti aspetti. Queste storie sono state raccontate dalla consorte del Gentili, Stefania.

All’incontro ha presenziato la prof.ssa Corinne Michetti, che oltre a porre le questioni al Gentili, ha definito “Ravenna mucca da compagnia” come il “miracolo della vita eterna tramite la parola”. Il dialogo con il pubblico è stato culminato con una riflessione sull’invidia, uno dei sette peccati capitali, un sentimento che al tempo stesso è diffuso e negato dagli individui.

L’ispirazione è nata dalle storie che mia moglie, che lavora nell’assistenza domiciliare, mi ha raccontato nell’arco di diversi anni. Storie di famiglie dove la vita insieme, la sofferenza, l’invecchiamento e la cura, venivano affrontate con grande umanità, quindi ho pensato che questa umanità e queste storie piene di umanità dovessero in qualche modo essere raccontate ed è un peccato che potessero andar perse”. Queste sono le parole di Enrico Gentili ai nostri microfoni.

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