di Giovanna Pasqualin Traversa

Il 24 luglio a Rio de Janeiro – nell’ambito della XXVIII Giornata mondiale della gioventù – un incontro con i giovani sulle sfide per la salvaguardia del creato e lo sviluppo sostenibile, cui parteciperanno scienziati, teologi, esperti delle Nazioni Unite, rappresentanti delle Chiese locali e dei movimenti ambientalisti. A conclusione dell’evento, trasmesso in streaming in tutto il mondo, sarà lanciato il “Manifesto per lo sviluppo sostenibile”. All’inizio di giugno la presentazione di eccellenze italiane nella protezione dell’ambiente in occasione della mostra organizzata a Rio dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù del Pontificio Consiglio per i laici. L’allestimento di infrastrutture e l’offerta di servizi a basso consumo ambientale e a bassa “intensità di carbonio” durante tutta la Gmg (23-28 luglio). Sono le iniziative previste, “nel segno del messaggio di Papa Francesco per la salvaguardia del creato”, dal protocollo d’intesa sottoscritto l’11 febbraio scorso dal ministro italiano dell’Ambiente, Corrado Clini, e dal presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù, Marcello Bedeschi, avallato dal presidente del Pontificio Consiglio per i laici, cardinale Stanislaw Rylko, e dall’arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Oranì Joao Tempesta. Il protocollo è stato presentato oggi a Roma, presso la sede della Radio Vaticana.

Custodire la natura. “Dopo Rio+20 è iniziata una riflessione per presentare ai giovani i temi dell’ambiente di cui Papa Francesco ha già parlato in tre discorsi sottolineando l’importanza di ‘custodire’ la natura e sollecitando la responsabilità di tutti. Il Pontefice ci sta dando una grande mano”, ha detto Marcello Bedeschi. “In Brasile c’è una visione molto chiara di sviluppo sostenibile: l’80% della popolazione è interessata alla biodiversità e alla conservazione dell’ambiente”, ha osservato Mario Garnero, presidente del Forum das Americas, Ong con sede a San Paolo individuata, si legge nel protocollo, “quale agenzia implementatrice per la realizzazione dei programmi d’interesse congiunto in materia ambientale”. Da Garnero l’auspicio di “aumentare la consapevolezza sulla questione e sulle conseguenti buone pratiche in occasione della Gmg, primo grande evento globale dopo il summit di Rio, e della venuta del Papa, al quale vorremmo conferire – ha aggiunto in tono scherzoso – la cittadinanza onoraria brasiliana”, ma anche successivamente in occasione dei Mondiali di calcio e delle Olimpiadi.

Il futuro che vogliamo. “Siamo presenti in Brasile dal 2004 con programmi di cooperazione bilaterale”, ha ricordato Corrado Clini, secondo il quale la Gmg costituisce “un’occasione straordinaria perché si svolge esattamente un anno dopo il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile Rio+20, vera svolta in tema di crescita equa e sostenibile per avere stabilito l’impegno comune dei Paesi più e meno sviluppati nella costruzione di una green economy mondiale. La Gmg è il contesto migliore per dare seguito a questa visione solidale indicata nelle conclusioni del summit, “‘The future we want’”. “Sono in corso a livello internazionale difficili negoziati per attuare gli impegni assunti a Rio+20 – ha proseguito -; abbiamo bisogno di energie, idee nuove e partecipazione dal basso. Grazie alla capacità della Chiesa di entrare nella vita e nei pensieri delle persone, le iniziative di fine luglio potranno avere un grande potere di disseminazione”.

Arte e cultura. La parola di nuovo a Bedeschi per sottolineare anche il ruolo e il valore della cultura nelle Gmg. “Alla mostra che inaugureremo all’inizio di giugno presso il Museo delle belle arti di Rio – annuncia – verranno esposti per la prima volta, oltre a oggetti che rappresentano ‘eccellenze’ in materia di sostenibilità, anche tesori d’arte provenienti dai Musei vaticani. Quando parliamo di salvaguardia del creato, non possiamo non includere anche le opere frutto dell’intelligenza creata da Dio”. Ma l’arte e la cultura costituiscono inoltre un ponte con chi non può dirsi propriamente vicino alla fede. “A Denver, dove nel 1993 si svolse la prima Gmg in un Paese non a maggioranza cattolica – ha rammentato Bedeschi -, fu Giovanni Paolo II ad avere l’intuizione di suscitare interesse per l’appuntamento anche attraverso un’esposizione di opere d’arte”. Idea rivelatasi vincente anche a Manila (1995) e a Parigi (1997). Per la stesura del “Manifesto” è stato nominato dalla Fondazione Giovanni Paolo II e dal ministero dell’Ambiente un gruppo di lavoro. Ne fanno parte: per il Comitato organizzatore della Gmg di Rio, padre Josafa Siqueira, rettore della locale Pontificia Università cattolica; per la Fondazione vaticana, il giornalista di “Avvenire” Mimmo Muolo; per la sezione Giovani del Pcl, padre Enzo Fortunato, direttore della rivista “San Francesco”; per il ministero dell’Ambiente, Vittorio Canuto, consulente di Papa Woityla per le questioni ambientali. “Ma consulteremo anche i giovani – assicura Bedeschi – perché vogliamo trovare il linguaggio a loro più comprensibile e vicino”.

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