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Documentari della domenica sera alla SS. Annunziata

PORTO D’ASCOLI – Iniziano domenica 17 febbraio i Documentari Della Domenica Sera nella parrocchia della SS. Annunziata, che proseguiranno per tutte le domeniche di Quaresima, alle ore 21.00.

In collaborazione con la Fondazione Libero Bizzarri verrà proposta la visione di una serie di documentari collegati al tema della settimana a livello liturgico e catechetico, seguendo il filo del sussidio di animazione pastorale diocesano, sostenuto dagli oratori diocesani .

I titoli e le sinossi dei documentari proposti si possono trovare nel sussidio diocesano, che è anche possibile scaricare. (http://issuu.com/diocesisbt/docs/jump_ok_def?mode=window). Questa prima settimana la cui parola chiave è la porta e quindi l’accoglienza della fede, viene proposto “La besa di Luce” (di Nathalie Rossetti, Turi Finocchiario). La visione del documentario vuole stimolare il confronto e la riflessione, con un momento culturale per leggere e discernere questo nostro tempo, l’invito è rivolto a tutti ma in particolare ai giovani.

Ecco la storia raccontata nel documentario: In Albania, nel 1991 il figlio di Luce è assassinato. Dopo la dittatura comunista di Enver Hoxha, la vendetta è diventata “una forma di giustizia”. Luce invece accetta il dialogo con un mediatore di pace mandato dalla famiglia dell’assassino per chiedere la riconciliazione seguendo le regole dell’antico Kanun, codice consuetudinario albanese. Un lungo percorso durato otto anni dove Luce, nutrita dalla fede, convince prima suo marito, poi i suoi figli a non vendicarsi, fino a giungere nel 1999 al “rito di riconciliazione”. Da allora, una profonda relazione unisce Luce a colui che ha commesso il crimine, s’incontrano, si aiutano e celebrano insieme le loro rispettive feste, il Baïram nella famiglia del perdonato che è musulmana e la Pasqua a casa di Luce che è cattolica.  Oggi, Luce è spesso interpellata per aiutare altre famiglie che vivono questo dramma della vendetta e s’impegna con lo stesso spirito d’amore in quest’opera di mediatrice de pace.

Monica Vallorani: