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San Valentino, scopriamo la sua storia

Di Michele Rosati

Il 14 febbraio è un giorno conosciuto a livello mondiale, tutti sanno che è il giorno in cui si festeggia San Valentino: il patrono degli innamorati…ma chi è veramente San Valentino e cosa ha fatto per meritarsi l’appellativo di “patrono degli innamorati”?

C’è da dire che, come spesso accade per ogni festa cristiana all’origine di questa festa degli innamorati c’è il tentativo della Chiesa cattolica di porre fine ad un popolare rito pagano per la fertilità….Ci dice la storia che fin dal quarto secolo A. C. i romani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato tra l’agiografia un santo la quale vita si addicesse in qualche modo “agli innamorati” per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima….

la vita di Valentino giunge fino a noi in un intreccio affascinante di storia e leggenda: san Valentino da Terni nasce a Interamna Nahars, (l’attuale città di Terni) nel 176 c.a, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e anche dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici. La notizia più vecchia di San Valentino ci è data dal Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei primi secoli dove compare il suo nome e il suo anniversario di morte il 14 febbraio del 273 . Un altro documento, la Passio Sancti Valentini ci racconta alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni. Non è certo se si se si tratti di un martire diverso dal Santo che conosciamo che, secondo un’altra storia Acta SS Marii, Marthae et socio rum subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi i fanatici di storia antica potranno individuare la morte di Valentino prima del 270 anno del decesso di questo imperatore), ma secondo questa storia questo Valentino fu sepolto a Roma, nelle catacombe. I libri di storia ci dicono che con molta probabilità si tratta della stessa persona…da tutti questi documenti gli storici della chiesa sono riusciti a tirar fuori la vita di Valentino: Nato in una famiglia patrizia, fu convertito al Cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni. Un giorno passeggiando per Terni, vide due giovani che stavano litigando e gli andò incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati, Valentino era riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d’affetto; (si crede per giunta che da questo episodio derivi la diffusione dell’espressione piccioncini). Un altro episodio della vita di Valentino ci racconta di come unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino: l’unione era ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la resistenza di questi, si scoprì che la giovane era gravemente malata. Il centurione chiamò Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato dall’amata: Valentino lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio a Serapia, dopo di che morirono entrambi. Nell’anno 270 Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall’imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad ripudiare pubblicamente la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l’imperatore al Cristianesimo. Claudio II lo graziò dall’esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia. Nel lungo periodo di “arresti domiciliari” nella nobile casa di Asterius: Valentino si infatuò della figlia di quest’ultimo cieca dalla nascita e con la sua fede riuscì miracolosamente a darle la vista. In seguito Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II., prima di allontanarsi dalla dolce fanciulla la salutò con un messaggio d’addio che si chiudeva con le parole: “…dal tuo Valentino…”, una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore. L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni. La festa di San Valentino ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo grazie ai monaci Benedettini che hanno diffuso il culto del Santo prima Italia e poi in Francia e in Inghilterra.

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