REGIONE MARCHE – Questa mattina il Presidente Gian Mario Spacca era tornato a parlare della questione dello Stoccaggio del Gas a San Benedetto del Tronto: “Questa mattina la Giunta Regionale ribadirà il suo NO all’impianto di stoccaggio del gas a San Benedetto. Deve essere chiaro a tutti, cittadini e politici in campagna elettorale, che la posizione del governo regionale non fermerà la procedura che tocca più amministrazioni a diverso livello…. Formalmente la posizione che oggi noi assumiamo potrà essere espressa solo nel momento in cui la Regione Marche sarà chiamata dal Ministero ad esprimere l’intesa sul progetto. In quel momento, la mancata intesa interromperà la procedura amministrativa. Preciso queste cose, perchè già si annunciano parole e posizioni che fidando nella distrazione dei cittadini o nella loro non conoscenza delle leggi, vogliono utilizzare questa vicenda per fare becera propaganda elettorale o polemiche pretestuose.

La Giunta regionale ha quindi ufficializzato la decisione che esclude ogni possibilità di intesa.
Di seguito la posizione formale assunta dalla Giunta regionale nella seduta odierna.
“Il Ministero dello Sviluppo economico ha inserito il giacimento in terraferma di San Benedetto del Tronto tra quelli in fase di avanzata coltivazione tecnicamente ed economicamente convertibili in stoccaggio.
La Gas Plus Storage SRL, pertanto, il 14/9/2007 ha presentato a tale Ministero, in concorrenza con altri soggetti, un progetto finalizzato alla conversione in stoccaggio della concessione di coltivazione, denominato “San Benedetto stoccaggio”, che è stato scelto dallo stesso Ministero.
Nell’ambito del relativo procedimento dovrà essere richiesta l’intesa della Regione. L’iter autorizzativo è ancora in corso, con molteplici sottofasi e pareri tecnici parziali; ma ciò che conterà sarà tale intesa finale ai sensi della normativa statale:
Al riguardo va rilevato che:
Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) non prevede la realizzazione di impianti di stoccaggio in strato del gas naturale: tale progetto non trova riscontro nella pianificazione strategica regionale del settore energetico.
 L’impianto previsto nel progetto è localizzato in una zona a elevata densità di popolazione, in diretta relazione con un contesto territoriale fortemente urbanizzato, caratterizzato da destinazioni d’uso residenziali e industriali, e nelle immediate vicinanze di infrastrutture stradali strategiche come la A14. Tale collocazione alimenta un forte clima di allarme sociale e sarebbe quasi unica in Italia: salvo il caso di Brugherio, nel Comune di Cinisello Balsamo, infatti, tutti i 13 impianti in esercizio sono ubicati in aree extraurbane o, al più, in vicinanza di piccoli centri abitati.
La realizzazione del progetto determinerebbe un gravissimo pregiudizio per l’occupazione e l’economia locale, con pesanti danni per la vocazione e le potenzialità turistiche di San Benedetto e dell’intera Riviera delle Palme. In un contesto caratterizzato da un’offerta diffusa e rivolta al turismo balneare, già alle prese con una crisi internazionale senza precedenti, la realizzazione di un’industria a rischio di incidente rilevante qual è l’impianto di stoccaggio rischia di compromettere l’immagine turistica di San Benedetto e della Riviera, vanificando decenni di impegno di operatori e istituzioni locali.
Esistono rischi di sicurezza non escludibili in assoluto. Considerata la natura dell’attività esercitata, infatti, non può essere del tutto esclusa, pur in presenza dei nulla osta già rilasciati, l’eventuale migrazione del gas stoccato all’interno di superfici di faglia presenti e la possibilità che si possano produrre incidenti rilevanti. Tale criticità, collegata alla localizzazione in una zona densamente popolata, rendono il progetto fortemente impattante sulla coesione della comunità di San Benedetto e del territorio circostante.
La Regione non potrà, pertanto, esprimere alcuna intesa in merito”.

Interviene subito sulla questione Daniele Primavera: “Purtroppo, alla luce delle modifiche votate da PD, PDL e UDC tra le norme del Decreto Sviluppo, la contrarietà odierna di Spacca è del tutto irrilevante. A norma di legge, infatti, anche qualora si negasse l’intesa Regionale, sarà la Presidenza del Consiglio a decidere. Se davvero non si fosse voluta la centrale si sarebbe dovuto interagire col soggetto proponente, come da noi più volte richiesto, che non è Gas Plus (che è un semplice concessionario) ma il Ministero dello Sviluppo Economico, fino a ieri sorretto da una maggioranza per cui l’asse PD-UDC che governa la regione era indispensabile. Naturalmente questa strada, l’unica che poteva portare a dei risultati, non è stata seguita: d’altronde Passera è arrivato ad approvare estrazioni petrolifere alle Tremiti, figuriamoci quale interesse poteva avere per San Benedetto. Contrari nei proclami, favorevoli negli atti”.

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