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San Pacifico il premonitore!

Di Michele Rosati

Continua la rubrica settimanale per conoscere i Santi meno “famosi” della Chiesa.

Dopo:
– Iacopone da Todi: un Francescano senza speranza!
– Il “professore Santo della strada”
– San Gregorio di Nazianzo

Oggi conosciamo San Pacifico

Carlo Antonio Divini nacque a San Severino Marche il 1° marzo 1653 da Anton Maria Divini e Maria Angela Bruni, nobili di San Severino. A causa della morte dei genitori, fu allevato da un austero e rigido zio materno, arcidiacono della cattedrale di San Severino. A diciassette anni,
Carlo Antonio entrò a far parte dell’Ordine dei Frati Minori e prese il nome di Fra Pacifico. Il 4 giugno 1678 fu ordinato sacerdote. Il 25 settembre 1681 fu nominato predicatore e lettore. Per un triennio insegnò filosofia nel convento di Montalboddo (AN). Dopo aver trascorso un periodo ad Urbino, divenne vicario del convento di San Severino ed infine fu trasferito nel convento di Forano. Qui trascorreva molte ore in preghiera prima di dedicarsi all’opera quotidiana di apostolato. Acceso d’amore, predicò per i vari paesi delle Marche la parola di Cristo. Successivamente si dedico per 6 anni alla predicazione nelle vicine contrade, finché cominciò a essere tormentato da malattie che affrontò con perfetta letizia per 29 anni, dedicandosi alla vita contemplativa. Ricevette visioni e divenne famoso nella sua regione per i miracoli che avrebbe operato, tra i quali la previsione del terremoto del 1703.
Nel 1692 fu eletto guardiano del convento.
Nel settembre 1705 ritornò a San Severino, qui la sua salute andò progressivamente peggiorando, alla piaga della gamba destra, si aggiunsero sordità e cecità, tanto che negli ultimi anni della vita gli divennero impossibili la celebrazione della messa, l’ascolto delle confessioni dei fedeli e la partecipazione alla vita della comunità. Morì a San Severino Marche il 24 settembre 1721. Ai funerali ci fu una gran partecipazione di popolo. Fu canonizzato da papa Gregorio XVI il 26 maggio del 1839.
Molti furono i miracoli che il Signore compì mediante la sua intercessione. Non solo i miracoli, ma anche le estasi e lo spirito di profezia resero noto ed ammirato in tutte le Marche il frate di San Severino.

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