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SCRIVICI IL TUO PENSIERO. Via Mentana cosa fare?

Giovanni Gaspari (foto E. Ciucani)

Precisiamo che l’articolo è stato scritto da un nostro giovane collaboratore che ha cercato di mettere nell’articolo sia la sua ottica giovanile (studente universitario) sia  i fatti di cronaca e la disperazione dei residenti.
Vi chiediamo gentilmente dei commenti pacati e nel merito della questione.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Leggendo tra i maggiori quotidiani locali, la città di San Benedetto del Tronto, sembrerebbe vivere in stato d’assedio.
Il primo cittadino è salito anche in Prefettura (per altre questione, ma ha affrontato come annunciato questo problema), è emergenza giovani, la movida violenta che tormenta la Riviera, ecc…
Ci troviamo dinnanzi ad una questione che, mio malgrado, colpisce qualche o più testa vuota, non è così per tutti i giovani, almeno per la stragrande maggioranza.

Il focolaio maggiore proverrebbe dalla vituperata Via Mentana dove sembrerebbero consumarsi veri e propri “bagni di sangue”, ma è eccessivo scrivere questo.
E’ un luogo, una via, frequentata da molti, moltissimi giovani che nel fine settimana, magari dopo giorni passati a lavorare (crisi permettendo…) o di giovani studenti universitari che dopo svariate ore di studio in biblioteca hanno voglia di divertirsi con gli amici incontrandosi in questi luoghi per bere qualcosa insieme e magari scambiare qualche chiacchera.
Con fermezza disapproviamo quanti invece eccedono nel bere.

Aggiungendoci poi però che molti giovani poco educati creano altri disagi che già vi abbiamo scritto nei precedenti articoli.

I residenti comunque hanno tutto il diritto anche loro di poter riposare la notte dopo una settimana di lavoro.
Mettetevi nei panni dei cittadini che da anni, sopportano con pazienza sia il rumore che gli schiamazzi, sia la possibilità di ritrovarsi la macchina rovinata, di ritrovarsi i bisogni o altro davanti al portone di casa.

Comunque tutti discorsi fatti e rifatti e le parole come si sa se le porta via il vento, e anche la disperazione di alcuni residenti è arrivata al limite.
La nota che possiamo riscontrare con certezza è che in questi dieci anni circa non è stato fatto niente di concreto o quasi per creare un’alternativa urbanistica o non si è aperto un tavolo con i commercianti per risolvere la questione nell’interesse di tutti.
Anche la presenza costante delle forze dell’ordine come si usa nelle grandi città potrebbe essere una piccola soluzione, un deterrente per alcuni e anche una presenza importante come lo è stato nell’ultimo fine settimana (presenza dovuta alla continua richiesta avanzata dai residenti)

Quindi come risolvere questo problema tra i ragazzi che hanno creato una “nuova piazza” in una via e i residenti che vogliono godersi il riposo?

La strada intrapresa questa volta dal Sindaco Gaspari:
1) A breve arriveranno nuove ordinanze restrittive;
2) Il Comune intende installare una serie di telecamere di sorveglianza per monitorare i punti critici della città.
3) È allo studio la possibilità di vietare il consumo di bevande all’esterno dei locali.
4) Vietare la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche dopo la mezzanotte.
5) Patente a punti per bar, locali e chalet della movida. Il modello è quello della patente di guida. Ogni locale parte da un tot di punti, viene dato un punteggio a ogni infrazione, chi azzera il proprio viene sanzionato e nei casi più gravi è prevista anche la chiusura delle attività. C’è anche un meccanismo premiale che agevola e dà nuovi punti a chi mette in campo azioni virtuose. La patente potrebbe essere operativa per l’estate.

Se tu fossi il Sindaco di San Benedetto del Tronto cosa avresti fatto?
Questo è un modo per ragionare insieme, per dialogare e per comprendere sia la posizione dei giovani e meno giovani lettori.

Marco Sprecacè:

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  • La questione di via Mentana è molto complessa. E per ricostruirla è necessario fare un salto indietro nel tempo, per il mio punto di vista i problemi sono inziati con al riqualificazione dei parcheggi trasformati poi in parco giochi dei bambini, diventando non più una via di transito ma di fatto un vicolo. A seguito delle proteste dei residenti per gli schiamazzi dei bambini furono tolti i giochi rimanendo soltanto un'area verde; già qui a mio avviso c'è stato il primo errore: posizionare un'attrazione per una fascia di età con coerente con quella che è la demografia dei residenti. Da adesso in avanti si sono susseguite una serie di errori derivanti da una superficiale comprensione del tessuto sociale cittadino e l'assenza di una pianificazione urbanistica della città. In quella via hanno aperto diversi esercizi commerciali con una clientela che, anche questa volta, non è coerente con la demografia dei residenti. Il successo di questi locali deriva da un'esigenza sociale dei giovani di San Benedetto: per varie motivazione per cui non entro nel merito (ma se ne potrebbe discutere comunque molto) i giovani frequentano ormai San Benedetto solo nel week-end e trovano in questi locali un naturale punto di aggregazione in cui incontrarsi senza un "appuntamento". La convivenza dei residenti con questa necessità dei giovani è senz'altro complicata dalla mancanza di alcune norme comportamentali basilari, ma di fronte ad una tale situazione in cui un "via" si trasforma in "piazza" con oltre 500 persone ogni sera, si introduce anche il problema di ordine pubblico. In tale contesto un presidio delle forze dell'ordine garantirebbe senz'altro un maggior rispetto dell'ordine pubblico andando a sanzionare quegli avventori dei locali che recano disturbo, va bene anche la proposta dell'assessore Urbinati delle licenze di somministrazione a punti per responsabilizzare ancor di più gli esercenti. Ma sono solo provvedimenti di breve periodo. Per risolvere questa situazione serve ripensare completamente al futuro della città sia in chiave urbanistica sia in termini di sviluppo del territorio per evitare l'emigrazione dei giovani in massa verso altre città.